L'avvocato Luca Arnaboldi ha spiegato a Top Calcio 24 quanto rischi l'Inter se davvero Mauro Icardi fosse messo fuori rosa o fosse escluso da parte della preparazione estiva da Antonio Conte:
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Caso Icardi, I rischi legali per lui e per l’Inter in caso di esclusione dalla rosa
L'avvocato Luca Arnaboldi ha spiegato quanto rischi l'Inter se davvero Mauro Icardi fosse messo fuori rosa
"Dubito fortemente che una società ben organizzata e strutturata come l'Inter arrivi a tanto, ma in questi casi comanda la società e quindi può succedere di tutto: Icardi non può presentarsi e dire 'io gioco' non so se sia vera la voce che era venuta fuori che lui e la moglie fossero pronti a fare causa per mobbing, che può avere senso se uno è un dipendente e viene ridimensionato a livello professionale, non è contestualizzabile una cosa del genere nello status dei calciatori perché loro sono in un regime particolare a metà fra i dipendenti e i lavoratori autonomi.
"Per l'Inter non avrebbe senso escludere Icardi, la società è determinata nella sua decisione, che ha già preso, e ha deciso di privarsi delle prestazioni di Icardi, non è stata una decisione di Conte che non ha fatto altro che rimettersi alla decisione societaria, ma probabilmente Icardi non si sposa col suo tipo di gioco.
"Dobbiamo ricordarci che per le società i giocatori sono asset e Icardi è un asset della società: pesa solo 2,5 milioni di euro sul bilancio dell'Inter, quindi la società non ha fretta, fa plusvalenza anche se lo vende a 5 milioni.
"Quando si parla di prestazioni a cui dover rendere conto per contratto la dinamica è che è il giocatore che deve rendere pronto e disponibile per le prestazioni che è tenuto a fare. Lui si presenterà dove la società lo richiede, se la società decide di non impiegarlo finisce lì, se la società ritiene di non doverlo utilizzare può farlo.
Un altro ospite della trasmissione, Franco Ordine, cita i casi di Pandev e Montolivo, messi ai margini della rosa da Lazio e Milan ma l'avvocato Arnaboldi fa capire che questo è un caso diverso e che non basta non essere schierato fra i titolari o essere mandato in tribuna per intentare una causa per mobbing:
"Se tutti i giocatori lasciati in panchina fossero legittimati a fare causa per mobbing non basterebbero tutti i tribunali di Italia.
"Nel caso specifico, è successo che prima era Icardi che si era reso indisponibile per essere allenato e convocato, quindi qualcuno deve avergli detto qualcosa, deve avergli fatto capire che rischiava grosso e allora lui ha detto che aveva male al ginocchio, c'è stata la visita fiscale [ fatta dall'avvocato Arnaboldi, come rivelato in trasmissione] .
"Poi è successo che lui era disponibile e Spalletti lo ha mandato in tribuna, dopodiché ha prevalso il buon senso e ha giocato, ancora oggi la società ha interesse a valorizzarlo per poterlo vendere".
( Top Calcio 24)
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