ICARDI: MATURAZIONE DA LEADER. SOLO UNO CON IL NERAZZURRO NELLE VENE POTREBBE…

«Non è mai facile fare il capitano, a maggior ragione in un club come l’Inter. Non è mai facile crescere in pochi mesi, e la fascia serve proprio per questo. Fare il capitano in nerazzurro vuol dire tanto. I social network? Possono twittare quanto vogliono, basta che non vadano a letto alle 4 del mattino e ubriachi».

MATURAZIONE - Parole e musica di Roberto Mancini che ieri, in conferenza stampa, ha fatto scudo attorno al suo capitano. Mauro Icardi sta crescendo, sta diventando più maturo di quanto già non lo fosse per la sua età, e poco importa il suo rapporto con i social network, la crescita di Mauro passa anche dai suoi comportamenti nello spogliatoio, da quanto la sua leadership vada oltre la fascia stretta intorno al braccio.

LEADER - La Gazzetta dello Sport sottolinea come "Icardi pur non saltando di gioia abbia compreso la panchina di mercoledì cosa che fino a qualche mese fa non sarebbe successo". Quando Mancini lo lasciò in panchina contro la Roma e contro il Napoli in Coppa Italia, non nascose il disappunto. Nel derby del 31 gennaio e nella sfida contro la Juventus di mercoledì, ha reagito da persona più matura. Da capitano. Perché lui tale si sente e se potesse scegliere lui non cambierebbe la maglia dell’Inter con nessun’altra. Ecco perché su questo livello è difficile pensarlo lontano dal mondo interista.

SIRENE - Solo uno con sangue nerazzurro nelle vene potrebbe convincerlo a lasciare questo lato del Naviglio. Come Josè Mourinho (Manchester United) e Diego Simeone (Atletico Madrid), tanto per fare due esempi di chi ha cercato, recentemente o meno, un contatto con l’Inter e Icardi. Serve l’offerta giusta per convincere il primo soggetto (non meno di 40 milioni di euro), serve il progetto giusto per convincere il secondo.