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Icardi: quando i gol non bastano. Il capitano dell’Inter divide le folle. In Argentina…

Riccardo Fusato

Mauro Icardi è sempre destinato a fare parlare di sè e nonostante segni gol a palate

Mauro Icardi è sempre destinato a fare parlare di sè e nonostante segni gol a palate resta il classico giocatore che divide, non solo i suoi tifosi, ma anche una nazione. Per la stragrande maggioranza dei supporters nerazzurri è un idolo, ma con la Curva Nord c’è una frattura che solo domenica si è in parte ricomposta. Il motivo del contendere è l’autobiografia presentata lo scorso autunno nella quale l’attaccante ha descritto in maniera un po’ colorita la discussione avuta con gli ultras al Mapei Stadium nel febbraio 2015, arrivando addirittura a minacciare l’arrivo dall’Argentina di un gruppo di amici in grado di fronteggiare i tifosi dell’Inter. La nazione che divide, invece, è l’Argentina perché adesso sono in tanti coloro che vorrebbero vederlo nella Seleccion, ma il ct Bauza, come il suo predecessore Martino, non ha dato seguito all’unica convocazione, nell’ottobre 2013, quando Sabella lo mandò in campo negli ultimi 7’ del match perso contro l’Uruguay (3-2). In quel modo ha cancellato le chances di poterlo schierare dell’Italia (Mauro aveva un bisnonno originario di Carmagnola, vicino a Torino) e di Prandelli, l’ex ct che più volte lo aveva... tentato. Ma perché Icardi non viene più convocato? A riguardo le versioni differiscono: Bauza si giustifica dicendo che nel suo calcio sono più congeniali Higuain e Pratto (o Alario), ma la corrente popolare, indignata per le ultime due Coppe America perse contro il Cile, parla di una fronda organizzata da Messi per punire Maurito che ha soffiato la moglie a Maxi Lopez, ex compagno della Pulce al Barça. Anche Maradona è d’accordo: «Icardi mai nella Seleccion». Mancava solo Diego...

(Corriere dello Sport)