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La vicenda Icardi non sembra essere vicina alla soluzione. L'Inter deve ancora fare a meno di lui e deve preparare l'importante partita di questa sera contro il Rapid Vienna che potrebbe dare ai nerazzurri l'accesso agli ottavi di Europa League che è uno degli obiettivi del club.
Spalletti ha ribadito che la “decapitanizzazione” di Maurito ha sì colpito il singolo, ma è stata fatta nell’interesse nel gruppo. «Quando si gestisce un gruppo, essere giusti è fondamentale. E’ ciò che i giocatori apprezzano di più. Io, forse, non sempre ci sono riuscito sempre, ma ci ho sempre messo l’attenzione per provarci. In questo senso, è preferibile mandare messaggi collettivi, piuttosto che dedicati. E questa squadra ha fatto vedere si saper ragionare, di cogliere ciò che viene trasmesso, comprendendo come certe vengano fatte per essere più corretti nei confronti del gruppo e per il bene dell’Inter. Così, se c’è un fondamento, può capitare che si prendano posizione scomode».
"A quelle regole, Icardi è venuto meno e, quindi, era inevitabile agire in un certo modo. Ora tocca a lui rientrare nei ranghi. Il primo passaggio sarà quello di rimettersi a disposizione. I controlli hanno evidenziato come la situazione del ginocchio destro di Icardi non sia cambiata rispetto all’inizio di questa stagione. Alla fine, dipende dalla sua volontà. E, comunque, ci sarà pure uno step da compiere nei confronti del resto del gruppo", si legge su Tuttosport.
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