ultimora

ICARDI, UNICO KILLER DELLA SERIE A. IL RAPPORTO NO COL MANCIO È UNA LEGGENDA…

L’Inter vince con la Sampdoria e riprende a far punti, ma le sirene rappresentate dalla figura di José Mourinho, presente a San Siro, potrebbero ammaliare Icardi e convincerlo a seguire lo Special One al Manchester United. Di questo parla...

Lorenzo Roca

L’Inter vince con la Sampdoria e riprende a far punti, ma le sirene rappresentate dalla figura di José Mourinho, presente a San Siro, potrebbero ammaliare Icardi e convincerlo a seguire lo Special One al Manchester United. Di questo parla Claudio De Carli sul Giornale: «L'Inter ha bisogno di terra sotto i piedi dopo aver fluttuato una notte fra le stelle. Il Mancio riapre gli occhi e scopre che alla 26ª giornata ha 12 punti in più rispetto alla scorsa stagione. Non è male per una squadra alla ricerca di una identità, con un organico robusto e un futuro tutto da scrivere. Non con Josè Mourinho che ha tenuto a precisarlo senza che ve ne fosse bisogno. Va allo United dopo essergli stato dietro per una vita e Manchester avrà le panchine più care del mondo, lui 25 milioni a stagione, Guardiola 20 al City. Vuole Miranda e Icardi, ma dai! Se l’Inter vuole tornare a contare non può nutrire dubbi su Icardi. Non è solo il capitano ma l’unico killer della serie A. Undici gol con quello di sabato sera alla Sampdoria su 19 tiri in porta. Il dialogo all’osso fra lui e Mancini è una leggenda metropolitana, non si è mai visto un tecnico che mette in campo una squadra più debole di quanto potrebbe. Mancini lo stuzzica ma gli ha dato la fascia, Maurito non è solo una prima punta da area di rigore, il gol del 3-0 alla Samp lo ha visto partire da centrocampo, quaranta metri palla al piede e conclusione chirurgica, ma non è solo questo, piuttosto è misterioso certo scetticismo che lo circonda. Icardi non deve guadagnarsi la stima di Mancini. Forse non è ancora entrato nei cuori della tifoseria più calda, quella che trascina il resto dello stadio, forse Maurito paga certe esuberanze passate e storie che non hanno niente a che vedere con l’Inter. E quando dice di essere servito poco crediamogli perché è assolutamente vero».

(Giornale)