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Dopo Uruguay ed Argentina, ecco il Brasile. È sempre più, almeno per ora, il Mondiale delle sudamericane, considerati problemi e passi falsi di Germania, Italia, Inghilterra e quella Francia stasera qui presente con 'testimonial' gloriosi del suo passato, Platini e Zidane. Contro una Costa d'Avorio destinata ad essere l'ennesima delusione africana di Sudafrica 2010, la Sele‡ao di Dunga è risultata non sempre spettacolare ma terribilmente efficace, com'era il suo ct da calciatore. È un 3-1 netto che vale il passaggio agli ottavi, e stavolta a farne le spese è una squadra ivoriana battuta non solo dalla superiorità dei brasiliani, ma anche dalla propria incapacità di rendersi pericolosa, già evidenziata contro il Portogallo. Sarà che Drogba non è al meglio, e si vede, visto che nei primi 45' solo una volta si è fatto vedere (colpo di testa al 9' st su cross di Dindane e pallone fuori di poco). Nella ripresa ha segnato con un bel colpo di testa, dopo essere scattato sul filo del fuorigioco (ma in posizione regolare) quando però i giochi erano già fatti, e non saranno certo le alchimie tattiche di Sven Goran Eriksson, finora incapace di trovare soluzioni, che potranno risolvere il problema della pochezza offensiva della cosiddetta 'Selephantò.
L'astinenza da rete stava invece diventando un problema per Luis Fabiano, bomber del Brasile a secco da sei partite. Ma al Soccer City è tornato ad essere 'O Fabulosò, anche se sulla sua doppietta grava l'ombra di un tocco di braccio con cui, al 5' st, si è 'aggiustatò la sfera in occasione del gol del 2-0, dopo essersi liberato di due avversari con un bel 'sombrerò. Bellissima, invece, la 'bombà dell'1-0, innescata dall'assist di un Kakà che soltanto in questa occasione è riuscito a mettersi in evidenza nel primo tempo. Nella ripresa è migliorato visibilmente, nonostante una condizione fisica ancora non al meglio, e ha servito un assist vincente anche ad Elano per il 3-0 (rete di piatto sinistro), ma poi l'ex milanista ha rovinato tutto facendosi espellere per doppia ammonizione (due cartellini gialli nel giro di tre minuti), una 'primizià nella carriera di un giocatore così corretto.
Il fatto è che all'arbitro francese Lannoy, uno dei peggiori visti in questo Mondiale, a quel punto la partita era sfuggita di mano da un pezzo, complice la ripetuta serie di falli ed entrate dure degli Elefanti, peraltro ammoniti solo in due: ne aveva fatto le spese Elano, costretto ad uscire in barella. Così ad un certo punto il solitamente paziente Kakà prima aveva dato un 'calcettò a gioco fermo ad un avversario, poi un accenno di manata, peraltro non andato a segno, a Keita che si è prodotto in una scena da grande attore e ha provocato un accenno di rissa. L'arbitro ha abboccato mostrando il secondo giallo al 10 brasiliano, ora costretto a saltare la sfida con i cugini portoghesi (ininfluente per la qualificazione). È l'unica macchia nella serata di un Brasile più che mai potenza Mondiale: che spettacolo, in Sudafrica, la Sele‡ao e l'Argentina, altro che l'Italia con gli 'All Whites' o gli inglesi con l'Algeria.
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