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Fidel Castro e non solo. Storie di uomini rivoluzionari e della loro passione per il calcio

L'ex leader cubano non è stato l'unico rivoluzionario che ha avuto uno stretto rapporto con il mondo del pallone. Ci sono stati altri rivoluzionari che amavano il calcio

Gianni Pampinella

Si è spento all'età di 90 anni Fidel Castro. Il "Lider Maximo" della "Revolución cubana" ha avuto sempre un rapporto speciale con il calcio e con Diego Maradona in particolarePer Fidel Castro il calcio è stato anche un modello di vita: "Ho iniziato a giocare in un cortile su un campo di cemento, con un pallone molto diverso da quelli moderni. Il calcio mi ha insegnato la capacità di resistenza, mi ha procurato piaceri e soddisfazioni, aiutandomi a trovare lo spirito combattivo”. Ma Castro non è stato l'unico rivoluzionario che ha avuto uno stretto rapporto con il calcio, ecco alcuni esempi.

I rivoluzionari e il calcio:

ERNESTO GUEVARA

Il "guerrillero" nel corso della sua vita ha praticato tanti sport, ma il calcio è sempre stato al primo posto. Lo ha praticato e una volta allenò una squadra: il Che e l'amico Alberto nel 1952 sono a Leticia, paesino colombiano sul Rio delle Amazzoni. Per quindici giorni, allenano una squadra di calcio formata da campesinos e soldati. È famoso anche l'incontro con il grande Alfredo Di Stefano: Guevara lo andò a trovare nel ritiro della squadra e ottennero da lui anche i biglietti per assistere all'amichevole delle stelle fra i Milionarios e il Real Madrid.

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