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Il caso Parma porta a nuove regole: un FPF all’italiana con obblighi di bilancio

Il fallimento del Parma comincia a produrre i suoi effetti anche nei vertici del calcio italiano. Per tenere alla larga eventuali malintenzionati pronti a mettere le mani sulle società di calcio, in futuro ci vorrà, fra i requisiti...

Lorenzo Roca

Il fallimento del Parma comincia a produrre i suoi effetti anche nei vertici del calcio italiano. Per tenere alla larga eventuali malintenzionati pronti a mettere le mani sulle società di calcio, in futuro ci vorrà, fra i requisiti di onorabilità, anche il certificato antimafia. È una delle condizioni decise dal consiglio federale, che ha stabilito regole più chiare, e finalmente più severe, dopo lo scandalo Parma. Quindi, un sistema sul modello fair play finanziario dell'Uefa, "spalmato" sui prossimi quattro anni: solo dal 2018-19 quindi sarà necessario il pareggio di bilancio ma, strada facendo c'è il rischio dell'iscrizione alla serie A e del blocco del mercato se non si rispettano indicazioni di liquidità e indebitamento. Fra venti giorni un altro consiglio per mettere a punto le norme che comunque saranno operative già dalla prossima stagione. «Le società - spiega il dg Michele Uva - dovranno avere risorse per iniziare e terminare il campionato» (chiaro riferimento al Parma). Una stretta anche sul pagamento degli stipendi.