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Il direttore del CorSport: “Fassone prova a difendere l’Inter con gli arbitri, ma…”

Questa mattina il Corriere dello Sport ha pubblicato un’intervista esclusiva ad Erick Thohir. Di lui ha parlato sul suo blog il direttore del quotidiano sportivo Paolo De Paola. Ecco cosa ha scritto:  Valuto quello che verifico, non ciò...

Eva A. Provenzano

Questa mattina il Corriere dello Sport ha pubblicato un'intervista esclusiva ad Erick Thohir. Di lui ha parlato sul suo blog il direttore del quotidiano sportivo Paolo De Paola. Ecco cosa ha scritto: 

Valuto quello che verifico, non ciò che si dice. Si può anche sbagliare ma preferisco una decisione a qualsiasi indecisione. Mi piacciono le personalità forti a patto che non oscurino mai l’azienda che rappresentano. L’Inter vale più di qualsiasi campione, allenatore o presidente. Amo questa società sin da bambino. Se parlo di Ventola o di Fresi voglio far capire che ricordo tutti quelli che hanno dato un contributo per questi colori. Se menzionassi solo i grandi fuoriclasse sarebbe troppo facile. Ho rispetto per la famiglia Moratti, ora voglio vincere il mio primo trofeo. Io delineo un percorso per la mia squadra, dai dirigenti, all’allenatore, ai calciatori. Ognuno, nel suo ambito, ha un compito preciso. Sull’organizzazione si basa ogni successo. Erick Thohir è un presidente che combatte perennemente con il fuso orario. Conciliare business e passione non è semplice con 20 ore di aereo per ogni viaggio, anche se hai le idee molto chiare su tutto. E poi la quotidianità esige risposte. C’è un problema arbitrale da affrontare quasi ogni domenica. Il suo braccio destro Fassone ci prova, ma inutile dirlo a Nicchi e Braschi pronti a difendere la tradizione come se il muro di Berlino fosse ancora in piedi. L’evidenza non li scompone. Il loro anacronismo è superato solo dalla involontaria comicità degli interventi. Thohir entra nel dibattito e mostra apprezzamento per i nostri arbitri, ma dà un consiglio che è una bomba: meno protagonismo. Gli arbitri fanno parte dello show, non sono lo show. Capito Rizzoli? E dicono (non noi) che lui sia pure il migliore. Un macigno per chi viene dopo e magari è nettamente più bravo. Dilemma di un mondo troppo chiuso che fa male al calcio oltre che a se stesso. Farli parlare? Magari per spiegare e per superare incomprensioni. Dell’idea è anche Thohir. Nulla di rivoluzionario ma forse troppo destabilizzante. Si cambia argomento. Meglio. Il presidente indonesiano ne affronta tantissimi nell’ampia intervista che avete letto sul nostro quotidiano. Il ritorno all’Inter è più un piacere che una fuga. In estate un colpo all’Hernanes, i giovani, il modello societario e Agnelli. Già proprio il presidente della Juve dopo le incomprensioni per la vicenda Guarin-Vucinic. Per ora sono troppo lontani anche in classifica, ma un giorno il confronto sopito, soprattutto quello agonistico, tornerà di moda. Presto. Lo chiedono i tifosi.