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Il ghigno di Roberto Mancini non è nemmeno difficile da immaginare. Perché l’Inter che ieri sera ha esordito in campionato è parsa molto poco diversa dalla sua: slegata, supponente, nervosa, inconcludente. Risultato: vittoria del Chievo (2-0, doppietta di Birsa), meritata anzi che no, e mugugni che sono di nuovo pronti a scatenarsi in un ambiente che proprio non riesce a vivere sereno.
Apre così Il Giornale l'analisi dell'amaro debutto nerazzurro in campionato. Del resto, col senno di poi, c'è poco da aspettarsi da una squadra che solo due settimane fa ha cambiato guida tecnica. Poco o nulla poteva cambiare con l'olandese, poco o nulla è quello che si è visto al Bentegodi, contro un Chievo notoriamente ostico, umile ed organizzato che concede il possesso ma punisce al momento giusto. Ranocchia, buttato nella mischia a causa della squalifica di Murillo, poteva essere espulso già dopo pochi minuti per un'entrata su Meggiorini. Per il resto è un 3-5-2 inaspettato e inefficace, non idoneo all'Inter e al gioco spumeggiante promesso da De Boer: lo avesse fatto Mancini, apriti cielo. I giocatori si affidano spesso a Banega, ma l'argentino sembra vagare per il campo alla ricerca di una posizione, mentre Icardi si perde nella gabbia di maglie gialle e non riceve un pallone giocabile. Birsa porta in vantaggio i suoi a inizio ripresa, per poi chiudere il match con un'altra pregevole rete. Perisic entra e provare a fare qualcosa, Brozovic sbaglia solo palloni. Per i clivensi è una serata bellissima, per l'Inter l'enessima da incubo.
(Fonte: Il Giornale)
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