- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
L'Inter ritorna da Wembley con rammarico e con la consapevolezza di doversi giocare il passaggio del turno a Milano col Psv. Sperando che il Tottenham non faccia un'impresa al Camp Nou col Barcellona.
"Il rimpianto è grande in casa nerazzurra perché il discorso si poteva chiudere già a Wembley e sarebbe bastato davvero poco per farcela. Anche perché c’è un giocatore che è in campo ma è come se non ci fosse. Radja Nainggolan è un fantasma. È anche fuori condizione il ninja, l’infortunio alla caviglia non è stato assorbito appieno e ieri si è aggiunto anche un affaticamento muscolare, segno che la forma migliore è ben lontana. Fatto sta che anche il tecnico si arrende quando ancora non è finito il primo tempo. Fuori il belga e dentro un equilibratore come Borja Valero. Cambio obbligato, ma il caso Nainggolan diventa sempre più problematico perché l’uomo in più dell’Inter in questa prima parte di stagione non ha dato quasi nulla ai suoi. Senza Nainggolan e con un’altra testa, nella ripresa è anche un’altra Inter. Pochettino manda dentro Son che prova subito ad accendere la luce per i suoi, e poi anche Eriksen, altro che sa dare del tu al pallone. E proprio quando sembra fatta, quando sembra che l’Inter abbia il controllo della situazione, subito dopo il vantaggio sfiorato da Perisic, ecco che proprio il danese appena entrato la sblocca. Mancano 10 minuti quando Eriksen si inserisce alla perfezione e calcia alle spalle di Handanovic il tocco delizioso di Alli. Servirebbe l’assedio, il cuore da zona Inter. Spalletti non osa e mette Keita ma per Politano e nel finale anche Handanovic va in area a saltare di testa ma non è serata. L’Inter si ferma ma continua a sperare, anche se adesso non è più padrona del proprio destino europeo", si legge su il Giornale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA