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In un mese gli equilibri in casa Inter sono decisamente mutati: "In un mese la Milano del calcio si è capovolta. Dalla Juve alla Juve, poi, e non è una coincidenza di poco conto. Anzi è diventata una sorta di spartiacque precoce." L'Inter che vinceva con i bianconeri era un'Inter sorridente, proiettata verso un posto in Cahmpions League, con un tecnico sicuro della sua panchina. Al contrario il Milan era circondato da incertezze sul cambio di proprietà e un mercato deludente. Poi, il ribaltone: "Il Milan è salito al secondo posto, l’Inter è scivolata ai confini della zona retrocessione e De Boer rischia di chiudere la sua carriera interista mercoledì notte."
La situazione in casa Inter - "All’Inter le leve del comando sono a Nanchino, la vita quotidiana amministrata
da Ausilio e Zanetti i quali, alla prima delicata prova (caso del libro di Icardi), hanno mandato in tilt lo spogliatoio. Non solo ma il difetto di comunicazione di De Boer e il suo isolamento hanno moltiplicato i problemi invece di risolverli. La mancanza di fede in un sistema di gioco poi ha fatto il resto. E molti giocatori, invidiosi dell’aumento di stipendio ottenuto da Icardi, hanno pensato che fosse sufficiente l’impresa con la Juve per meritare una classifica adeguata."
Le differenze: "Montella ha avuto al fianco una roccia di dirigente, Galliani, uno staff collaudato e autorevole
che l’ha messo al riparo dalle prime difficoltà, il presidente che l’ha incoraggiato affidandogli la missione della gioventù. Infine la differenza è stata scavata anche dal gruppo: avere uno spogliatoio a forte identità italiana,
giovani dotati di entusiasmo e poco sensibili al calcolo e allo stipendio, ha sicuramente giovato."
(Il Giornale)
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