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Il Giornale: “Inter, mix di scuola slava e latina. Perisic oltre le attese, a Mancio serve…”

Secondo Il Giornale la battaglia che decide le partite nel nostro campionato si gioca a centrocampo: “Stare in mezzo non è facile. Non lo è mai stato ma adesso, con i non ruoli che caratterizzano le squadre, è diventato...

Sabine Bertagna

Secondo Il Giornale la battaglia che decide le partite nel nostro campionato si gioca a centrocampo: "Stare in mezzo non è facile. Non lo è mai stato ma adesso, con i non ruoli che caratterizzano le squadre, è diventato più complicato: colpa sua se non ha coperto e la difesa prende il gol, colpa sua se le punte non ricevono assist. Per giocare in mezzo occorre forza fisica, fondamentali, visione cosmica, intuizione, senso della posizione, tiro a rete." Insomma, non c'è più un direttore perché sarebbe troppo rischioso e facilmente annullabile. Bisogna essere leader e saper che cosa fare delle palle che scottano. E' il caso delle due capolista, Fiorentina e Inter, "che stanno risolvendo la faccenda con la medesima filosofia, unmix di scuola latina e slava, gioco di gambe e muscoli, testa e anticonformismo, e la cosa fantastica è che stanno riuscendo a farle convivere. Nell'Inter ci sono infatti Guarin, Melo, Medel e Palacio, con Brozovic, Perisic, Ljajic e Jovetic. L’Inter è passata dal clan degli argentini alla banda degli slavi e sta tornando."Pirlo - Mancini ieri ha assicurato di non averlo mai sentito telefonicamente, ma ha anche fatto capire di aver bisogno di un altro tipo di centrocampista quando arriveranno i mesi più caldi

Icardi - Mancini a Icardi con un giro di parole e poi di fatti, ha spiegato che il centravanti vecchio stampo è fuori moda e anche fuori dal mondo, si deve tornare e dare una mano altrimenti si danno punti di rifermento e si finisce per giocare in inferiorità numerica.

Giocatori in attesa di prendersi le prime pagine - Parliamo di Mati Fernandez, Brozovic, ma soprattutto Matias Vecino e Ivan Perisic. Il croato Ivan Perisic sta andando oltre le attese, Mancini ha insistito molto e ora se ne intuiscono le ragioni, è il jolly per ogni evenienza, scatto bruciante e palleggio eccellente, uniti a una rara predisposizione al sacrificio. È una generazioni di slavi che le prende con la medesima abilità con cui le dà, non chiacchiera, proteste a zero, per certe cose funzionano meglio i latini, li metti insieme e vai in testa. Paulo Sousa e Mancini l’hanno capito.