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Dal quotidiano il Giornale il punto sulla partita del Meazza tra Inter e Atalanta: "«Ci mancano undici partite, ne possiamo perdere una». Così Stefano Pioli dopo la vittoria contro il Cagliari. Ma l’Inter il jolly non se lo può giocare già oggi contro l’Atalanta in una sfida che vale l’Europa league, anche se i nerazzurri di Milano che non hanno ancora rimesso nel cassetto il sogno di una rimonta Champions. Serve un’impresa stile Barcellona e lo stesso Pioli al canale tematico del club ha detto: «Abbiamo un esempio in settimana, una squadra che aveva perso 4-0 contro una grandissima squadra ha vinto poi 6-1, nel calcio non c’è nulla di scontato». Quindi guai a mollare. A partire dall’Atalanta che è uno scontro diretto, un tipo di sfida che finora ha detto male nella gestione Pioli. Sconfitte con Napoli, Juve e Roma, tutte squadre che stavano davanti in classifica come la formazione di Gasperini.
Dunque lezioni che invitano a una rapida inversione di tendenza. E a conferma dell’importanza dell’avversario, delle attese sulla partita ecco il San Siro delle grandi occasioni che sfiorerà i sessantamila spettatori. La parola chiave è spensieratezza, quella che Pioli invidia all’Atalanta perché «con gli obiettivi che abbiamo non possiamo essere così liberi di testa». Trappola nella trappola perché non aiutano i precedenti contro i nerazzurri di Bergamo: nelle ultime quindici sfide di campionato solo cinque vittorie nerazzurre. E contro ci ha sofferto anche Mourinho con l’Inter del Triplete, con tanto di celebre sfogo dello Special One dopo una sconfitta in trasferta.
Il massimo rispetto per un’avversaria dal cammino speculare. Perché entrambe le squadre sono partite male, poi hanno scelto strade diverse per invertire la rotta: l’Inter ha cambiato allenatore, forse troppo tardi, mentre l’Atalanta è andata avanti con Gasperini che ha fatto un capolavoro. E anche per l’allenatore dell’Atalanta la parola d’ordine dovrebbe essere spensieratezza. Quella che sembra non riuscire ad avere quando gli si nomina l’Inter. Una ferita aperta la breve parentesi nerazzurra nel 2011 che non riesce a chiudere e ogni intervista è occasione per rimuginare. E i migliori sassolini non se li è certo tolti a parole, ma sul campo prima con il Genoa e poi con l’Atalanta all’andata, ha già battuto la sua ex squadra quattro volte sempre in casa. A San Siro sarebbe una prima volta che spalancherebbe le porte dell’Europa alla sua Atalanta. «Solo se vinciamo noi sarebbe decisiva», ha detto non a caso Gasperini, infondendo un’ulteriore dose di spensieratezza al suo spogliatoio.
Ma su un ex speciale può contare anche Pioli: «Ho chiesto a Gagliardini come faccio sempre qualche segreto sull’Atalanta, ma ho fatto lo stesso con Palacio che è stato diversi anni con Gasperini». All’andata Gagliardini giocava con la maglia dei nerazzurri di Bergamo, entrò solo nel finale. Non si era preso ancora l’Atalanta. Invece l’Inter se l’è presa subito, lui sì con spensieratezza. Quella che Pioli vuole per vincere uno scontro diretto, per coltivare il sogno Champions".
(Fonte: Davide Pisoni, il Giornale 12/03/17)
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