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Il Giornale – Milito resterà per sempre nella storia dell’Inter. Nel 2010…

Dopo la partita d'addio dell'attaccante argentino, il Giornale analizza la stagione più importante del Principe e della storia recente dell'Inter

Gianni Pampinella

Diego Milito ha detto addio al calcio giocato, per lui forse un futuro da allenatore ma non ha ancora deciso. Il Giornale analizza quella che fu la stagione della consacrazione, per il Principe e per l'Inter:

"Se c'è un giocatore che resterà per sempre nella storia dell'Inter, sia pure accanto a nomi illustri, questi è Diego Milito che poche ore fa ha salutato il calcio in una amichevole disputata nello stadio del suo Racing Club. Con lui c'erano Cordoba, Zanetti, Samuel e Toldo, compagni fedeli d'una avventura straordinaria, irripetibile, quella del Triplete. Nella Hall of Fame della Beneamata lui vanta un posto di rilievo perché, dal 5 al 22 maggio 2010, ha firmato i quattro gol che hanno permesso alla squadra nerazzurra di vincere la coppa Italia, lo scudetto e la Champions League. Una magica coincidenza, di quelle care agli sceneggiatori dei film sportivi, i più difficili da portare sullo schermo. In quella indimenticabile stagione, realizzò la bellezza di 30 reti in 52 partite, sempre di qualità e tecnica incredibile.

In maglia nerazzurra ha scritto le pagine migliori permettendo, fra l'altro, a Mourinho di schierare Eto'o e Snejider accanto a lui per la capacità di "vedere" il gioco prima di compagni e avversari: una dote unica. Qualche minuto dopo aver regalato la coppa dalle grandi orecchie all'Inter disse: «Sto provando una gioia indescrivibile, unica. Sono felicissimo per il club e soprattutto per il presidente Moratti, il primo a meritare il trofeo. Questo è il calcio, ti dà sempre una rivincita. E io l'ho trovata a 30 anni. Ho realizzato il sogno della mia vita». Un messaggio ai più giovani. Il suo più grande cruccio risale non tanto all'infortunio a crociato e collaterale che, nel febbraio 2013, gli interruppero la carriera, quanto alla scelta scellerata di chi non lo incluse nella lista dei 23 candidati al Pallone d'Oro dopo il Triplete. Giurati comici. Milito avrebbe meritato di vincerlo quel trofeo. Anzi. Quell'anno, caro Diego, caro Principe, il Pallone d'Oro l'hai vinto tu. L'albo d'oro non è esatto".

(Il Giornale)

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