L'edizione odierna de il Giornale si concentra sul lavoro svolto da Luciano Spalletti per 'prendersi' l'Inter. Ci sono parole scolpite nella pietra che spiegano la metamorfosi nerazzurra. Le prime di Walter Sabatini da coordinatore delle squadre Suning. Era il 14 luglio, l’onda lunga dell’eco tra le montagne di Brunico non si placa. "Spalletti è fortissimo. Allena benissimo: è un teatrante, il dirimpettaio della follia. Sa quello che vuole, sa come ottenerlo. Credo sia l’allenatore dell’Inter quasi inevitabilmente". Dopo la vittoria contro la Samp, il tecnico di Certaldo è stato acclamato dai 54mila di San Siro sulle orme di Mourinho nell'era del Triplete. Era dal 2009/2010 che il Meazza non si riempiva così tanto con 300 mila persone a saturare l'impianto di nerazzurro nelle prime cinque gare casalinghe.
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il Giornale – Pazza Inter domata da Spalletti: i segreti della metamorfosi. E Sabatini…
Il momento positivo dell'Inter è dovuto al lavoro enorme svolto dal tecnico
SPALLETTI FORTUNA DEI GIOCATORI - "Lo spettacolo sono questi ragazzi, arrivano con due ore di anticipo agli allenamenti: questa è la mia fortuna". Con queste parole, Luciano Spalletti ha tentato di declinare il riconoscimento dei meriti per aver trasformato una squadra, i cui giocatori, al contrario, devono ringraziare il tecnico toscano. Otto titolari su undici, infatti, c'erano anche l'anno scorso ma sembrano giocatori diversi. D'Ambrosio e Candreva hanno una continuità eccezionale, Nagatomo sarebbe un fenomeno da studiare per come è stato rivitalizzato. L'investimento per Skriniar era stato definito uno spreco ma il difensore ha fatto ricredere tutti, diventando un perno della difesa. Vecino è lo schermo tattico perfetto che spacca con i suoi strappi e Borja Valero guida la squadra, in simbosi con l'allenatore.
LA CURA DEL MISTER - L'analisi de il Giornale si conclude così: "Spalletti ha fatto sposare a tutti il progetto, spesso ha parlato di senso di appartenenza nelle sue dialettiche, in realtà messaggi dati alla squadra. Anche se poi sta facendo giocare sempre gli stessi per dare una base solida alla squadra, poi verrà il momento degli altri che faranno meno fatica a inserirsi in un impianto rodato. E a proposito di mentalità ecco lo Spalletti versione social di ieri: «Non ci sarà mai tregua per quelli che hanno fatto la nostra scelta. Noi interisti obbligati a cercare la vittoria sempre». Ecco perché lui e i dirigenti non hanno manifestato entusiasmo per il pari di Napoli, senza comunque disprezzarlo. Volevano vincere. Per sfruttare il periodo da qui a Natale dove le altre big avranno ancora le coppe a succhiare energie. E adesso, prima della Juventus a dicembre, c’è un calendario favorevole per battere il ferro caldo: Verona, Torino, Atalanta, Cagliari e Chievo. Spalletti il dirimpettaio della follia, non parla di scudetto ma dice: "Siete voi a essere sorpresi dell’Inter. Adda passà a nuttata". Dovete avere pazienza. Detto in napoletano, non può essere un caso".
(il Giornale)
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