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Il caso Donnarumma ha messo in risalto situazioni che potrebbero coinvolgere in futuro altri club e altri giovani di belle speranze. Il giornalista de il Giornale, Federico Malerba, ha fatto il punto della situazione nell'edizione odierna: "Chi fa debuttare i minorenni, aumentandone a dismisura il valore di mercato, è quindi costretto a correre il rischio di vederseli portare via nel giro di poco tempo. È una situazione che fa a cazzotti coi buoni propositi (ma anche con l’esigenza strategica) di puntare sui giocatori fatti in casa: spesso ci si riempie la bocca con la retorica dei giovani e del futuro, ma poi non si forniscono alle società - specie a quelle meno ricche e quindi più esposte alla concorrenza delle «big» - gli strumenti per rendere economicamente vantaggioso un certo tipo di politica.
Sono passati appena venti giorni dall’addio strappalacrime di Francesco Totti, un altro evento che ha unito in maniera trasversale tutte le tifoserie italiane. Perché non si è pianto solo per il ritiro di un campione o per l’epilogo agonistico di una generazione, ma anche per la nostalgia di un calcio legato alle bandiere. E per Donnarumma in un certo senso è stato lo stesso: al di là dello sfottò, anche ai rivali dispiace perdere un potenziale riferimento, ma soprattutto gli dispiace pensare che legandosi affettivamente ai vari Pinamonti o Pellegri potrebbero andare incontro alla stessa delusione cocente. In qualche modo ognuno ha il suo piccolo Donnarumma in casa: il comportamento di Keita con la Lazio, che lo accolse nel 2011 quando era un sedicenne appena cacciato dalle giovanili del Barcellona, o quello di Bernardeschi che dopo 14 anni di Fiorentina ha iniziato a puntare i piedi rifiutando il rinnovo, non sembrano troppo diversi.
In queste ore vanno in (meritevole) controtendenza Kean e Plizzari che stanno negoziando il prolungamento con Juve e Milan: c’è bisogno di esempi come i loro per rincuorare le società e convincerle che vale sempre la pena investire sui settori giovanili; per impedire che il tradimento del diciottenne più famoso d’Italia si trasformi in psicosi. Di sicuro quello che è successo al Milan servirà da lezione".
(Fonte: Federico Malerba, il Giornale 17/06/17)
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