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Il Giorno – Icardi, non basta il comunicato. Adesso è sotto assedio…

Francesco Parrone

Dopo le dure contestazioni della curva, in serata striscione sotto casa e tensione

Il quotidiano QS Il Giorno, ripercorre la difficile giornata di ieri vissuta dall'attaccante nerazzurro Mauro Icardi"Il grande strappo tra Mauro Icardi e la Curva Nord si consuma nell’arco dell’intera domenica e si chiude con un giallo che va oltre i confini della partita tra Inter e Cagliari. Dopo il comunicato pubblicato nella notte e la contestazione al Meazza, una quarantina di persone appendono un altro striscione sotto casa del giocatore che “invita” a far arrivare i fantomatici amici dall’Argentina, citati nel libro.

Secondo Massimo Brambati, ex difensore della Juventus e opinionista tv (oggi residente nello stesso stabile del centravanti) avrebbero provato ad assaltare l’auto del centravanti e si

sarebbero allontanati dopo l’arrivo dell’addetto alla sicurezza. La circostanza viene smentita in serata sia da Wanda Nara che dalla società nerazzurra: «Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di informazione nessuna tentata aggressione si è verificata questa sera».

La miccia alla base di tutto è rinchiusa in poche righe nell’autobiografia del giocatore, dove si rivanga improvvidamente un episodio del gennaio 2015 dopo una sconfitta contro il Sassuolo. La Curva Nord si infuria: «Icardi con noi ha chiuso, togliti la fascia pagliaccio». A nulla servono le scuse che arrivano su Instagram, a pochi minuti dal calcio di inizio: «Sono dispiaciuto per questo polverone - scrive Icardi -. Ho semplicemente raccontato un episodio seguendo i miei ricordi. La fascia da capitano rappresenta la realizzazione dei miei sogni di bambino, spero che avrete compreso quanto importanti siete per me e quanta stima e amore nutra per voi anche se deciderete di fischiarmi. Vi chiedo solo una cosa da capitano: state vicini all’Inter come avete sempre fatto».

Al contrario, gli ultras scatenano l’inferno. Striscioni, cori e un’atmosfera che diventa presto surreale. La Nord lo insulta in ogni modo (da mitomane a infame) lo ignora quando sbaglia il rigore. Spende cori per “il capitano” Zanetti e per Zamorano (ospite a San Siro) nonostante i cori ad personam siano vietati dalla Curva dal 2010, scottati da Balotelli. Un atteggiamento criticato dal resto dello stadio che si schiera apertamente contro la Curva: cori «scemi, scemi» e applausi a Icardi anche dopo l’errore dagli undici metri, tra gli episodi chiave dell’insuccesso nerazzurro. «Mauro è il nostro rigorista - racconta De Boer -, un gol avrebbe potuto aiutarlo. Valuteremo la situazione con calma, dovremo prendere la decisione giusta. È il momento più difficile della nostra stagione»".

(Fonte: Luca Guazzoni, Mattia Todisco, Il Giorno 17/10/16)