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Luci e ombre nel regno di Erick Thohir all'Inter. Le evidenzia Il Giorno in un articolo che sintetizza gli aspetti positivi, facilmente riassumibili nell'essere riuscito a portare all'Inter una proprietà solida come Suning e nell'aver creato una struttura manageriale che prima mancava. Nessun titolo in bacheca, né grandi campioni arrivati alla corte dei vari allenatori. Nella zona di ombre, invece, spicca soprattutto la decisione relativa al post Mancini: "Insieme all’ex ad Bolingbroke, scelto dall’indonesiano e con cui Suning ha “divorziato” nell’autunno successivo all’insediamento a Milano, ha gestito in prima persona il divorzio da Mancini. Mancavano tredici giorni dall’inizio del campionato e per sostituirlo si è scelto l’esordiente De Boer, lanciandosi verso un campionato disastroso fin dall’avvio".
Addio scritto da tempo: "Gli ultimi mesi da presidente, in pratica dalla riduzione della fetta di quote in poi, lo hanno visto assente “giustificato” da un impegno negli Asian Games che non è sufficiente a spiegare la prolungata lontananza dalla città e dall’Inter. Il passaggio in via di ufficializzazione è la scelta più logica ed è conseguenza di quel che già avviene da tempo nel quotidiano: Suning, a livello decisionale, è l’Inter. Dal 26 ottobre lo sarà al 100%".
(Il Giorno)
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