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Squadra che vince non si cambia. È il pensiero di Luciano Spalletti alla vigilia della trasferta al Bentegodicontro il Verona per rispondere ai successi di Napoli, Juventus, Lazio e Roma. Le dirette concorrenti corrono, anzi scappano, e non hanno nessuna intenzione di fermarsi. Così i nerazzurri non possono proprio sbagliare. Niente turnover, insomma. Handanovic, Skriniar,
Vecino e Icardi dovranno continuare a fare gli straordinari: sono i 4 uomini simbolo di questa Inter. Lo sloveno non ne sta sbagliando una ed è sempre decisivo; Skriniar è un giocatore sul quale si può fare affidamento; Vecino è quel centrocampista che tanto mancava al club di corso Vittorio Emanuele («Ha tutto, è un giocatore completo. È stato pagato quello che vale. Alla Fiorentina non sono dei polli»); Icardi è Icardi. Ossia l’uomo gol: 11 quelli realizzati, come Dybala e dietro soltanto a Immobile (14). «Vanno tutte forte, non sono soltanto le prime cinque. Siamo obbligati ad andare al massimo perché le altre non perdono punti.
Secondo il Messaggero saranno fondamentali gli scontri diretti, che quest’anno sono di più. Noi dobbiamo dimostrare a noi stessi di essere da Inter», le parole di Spalletti. Tra i convocati torna Brozovic. I nerazzurri non devono farsi ingannare dalla classifica del Verona. È una squadra in piena lotta salvezza. Servirà massima concentrazione, un’ottima fase difensiva e un gioco veloce, che passa dalle gambe di Candreva, Borja Valero e Perisic: «Loro sono tosti, Pecchia è una bravissima persona, è stato anche un grande calciatore. No al turnover? C’era da trovare solidità e questi giocatori lo hanno fatto. Bisognava far sentire importante qualcuno e ci siamo riusciti». Per rincorrere un posto in Champions, questa Inter ha il vantaggio (per quest’anno, certo) di non fare le coppe europee. La condizione resta ottima, come visto nel derby con il Milan e nella partita contro la Sampdoria, la più bella dell’anno, nonostante le difficoltà nel finale. Comprensibili per quanto speso in campo dall’Inter.
IL MERCATO - L’unico ostacolo potrebbe essere la rosa un po’ corta di Spalletti. Il mercato di gennaio si avvicina, ma l’allenatore di Certaldo non vuole giocatori non funzionali al suo gioco, proprio ora che è stata trovata un’identità: «Vero, non bisogna fare nomi a caso. Se sarà necessario, si interverrà. Altrimenti, si evita». Si è parlato di Ramires: «Non fa comodo parlarne. È come quando mi si chiede se siamo o non siamo da scudetto. Se fossi un giocatore dell’Inter che gioca nel suo ruolo, non sarei contento». Adesso è meglio pensare al Verona ai 3 punti. Lì davanti corrono tutti e nessuno ha voglia di fermarsi e fare favori ai nerazzurri.
(Fonte: Salvatore Riggio, il Messaggero 30/10/17)
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