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il Messaggero – La rinascita dell’Inter passa da Pioli. Adesso i tifosi sognano…

Dal debutto nel derby il 20 novembre ad oggi il tecnico ha conquistato tutti. Ha unito il gruppo, ha dato solidità alla difesa e valorizzato gli attaccanti

Francesco Parrone

Il quotidiano il Messaggero, ripercorre e commenta la stagione dell'Inter. I nerazzurri con Pioli sono tornati ad essere competitivi per le zone alte della classifica: "Il segreto di Stefano Pioli è stato quello di osare. Sempre, fin dall’inizio. Così sono arrivate sette vittorie di fila in campionato, un filotto che ad Appiano Gentile non vedevano dal novembre 2012. Praticamente un’epoca fa. In quasi 5 anni sono cambiate tante cose sia nel calcio italiano sia nel club di corso Vittorio Emanuele, passato dalle mani di Massimo Moratti a quelle dell’indonesiano Erick Thohir, per poi planare su quelle dei cinesi di Suning. Ma l’Inter è una squadra che sa ambientarsi in fretta: lo deve al suo nome - Internazionale - che predispone a un’apertura in larga scala. Certo, sul campo serve altro: gioco e, soprattutto, risultati.

PARTENZA FALSA - Così nel primo anno dei cinesi a tinte nerazzurre si era partiti da Frank de Boer, dopo il divorzio non proprio tranquillo con Roberto Mancini. Il tecnico olandese, però, non ha trovato il giusto assetto con i giocatori. Un problema di empatia. Può capitare. Così dopo il casting, ecco il nome nuovo per la panchina dell’Inter: Stefano Pioli. Dal suo debutto nel derby (20 novembre) alla vittoria ottenuta contro il Pescara a San Siro (3-0, il 28 gennaio) ha conquistato tutti. Nessuno escluso. Suning si esalta e promette colpi per il mercato estivo (Berardi, Bernardeschi o Verratti), i tifosi sognano (o sperano?), la classifica si è fatta più bella, la squadra appare più unita, al di là dell’ultima cena di gruppo. Il giusto premio per un uomo, Pioli appunto, che ha saputo toccare i fili giusti all’interno di uno spogliatoio che seppur consapevole dei propri mezzi era piombato nell’incertezza.

LA RINASCITA - Quindi Pioli è ripartito da qui e ha saputo osare. Ha insistito su un solo modulo: il 4-2-3-1; ha dato solidità alla difesa (solo 2 gol presi in queste 7 partite vincenti); ha recuperato D’Ambrosio, Kondogbia, Brozovic e Perisic; ha saputo inserire un giocatore di talento come Gagliardini (l’ultimo arrivato ad Appiano Gentile); ha costruito una squadra offensiva sulle spalle di Icardi. L’argentino - 15 gol e 8 assist quest’anno - aveva bisogno di qualcuno che gli consegnasse la leadership affidandogli delle responsabilità. Che poi a dire il vero sono quelle di un capitano. Risultato: questa Inter ora è davvero imprendibile. I nerazzurri sono

quarti in classifica e puntano dritto al terzo posto e al ritorno in Champions League. Sarebbe un trionfo incredibile, considerando la partenza stagionale, i problemi dei mesi scorsi e i tanti dubbi nelle teste dei giocatori. Un colpo da maestro, insomma.

IL FUTURO - Adesso arriva il difficile. Per tutta l’Inter. Già da domani sera, quando a San Siro arriverà la Lazio per i quarti di finale di Coppa Italia. Pioli cerca l’accesso alle semifinali (sfiderebbe la vincente di Roma-Cesena) contro la sua ex squadra, già domata e battuta il 21 dicembre nell’ultima gara del 2016. Serve ripetersi per continuare a sognare in grande. Serve vincere per tenere alta la concentrazione fino a domenica sera, quando per i nerazzurri si apriranno le porte dello Juventus Stadium per sfidare la rivale storica, la squadra più forte di tutti in Italia. Una partita che fa brillare gli occhi a Icardi, incubo dei bianconeri già ai tempi della Sampdoria, quando da guascone irriverente non dimostrava paura davanti a Buffon e compagni. Una vittoria sulla squadra di Massimiliano Allegri candiderebbe di diritto l’Inter per il gradino più basso del podio. In caso di sconfitta Pioli non dovrà mai smettere di osare: adesso per i nerazzurri può arrivare il divertimento. Roma e Napoli sono avvisate".

(Fonte: Salvatore Riggio, il Messaggero 30/01/17)

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