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"Colpa della società" e non solo. "Neanche del tutto innocenti" Mancini, De Boer e Pioli "in competizione per la palma del più deludente". Il Messaggero analizza il periodo nero dell'Inter e dispensa le responsabilità di quello che viene definito un "miracolo al contrario". Non basta avere una rosa ricca. "Joao Mario: jolly del Portogallo campione d' Europa per la prima volta. Medel: pilastro del Cile vincitore delle ultime due Coppa America. Miranda: perno difensivo del Brasile reduce da sei vittorie consecutive. Banega: titolare nell' Argentina di Messi, dove Higuain fatica a trovare posto. Brozovic e Perisic: polmoni della Croazia, una delle nazionali europee più brillanti. Candreva: insostituibile nell' Italia di Conte e di Ventura. Murillo: posto fisso nella Colombia migliore dai tempi di Valderrama. Jovetic: campione in grado, da solo, di portare il Montenegro alle soglie di un Europeo. Handanovic: migliore portiere nella Serie A 2015-16. Icardi: capocannoniere del campionato e giocatore più forte della squadra". I risultati sono nettamente sotto le aspettative. "Inter: dieci sconfitte nelle prime venti partite (peggio solo 94 anni fa) e undici punti di ritardo dal terzo posto, cioè da quella zona Champions che era obiettivo minimo stagionale; per non parlare dell' eliminazione in un girone di Europa League morbido, condita da una doppia sconfitta con i tirocinanti israeliani del Beer Sheva". Pioli non riesce a incidere. "Ha presentato fin qui una squadra capace più di spegnersi che di accendersi e che ha preso addirittura 10 gol nelle sue prime quattro uscite. Sconcertante la prestazione di Napoli: sia per l' approccio l' azione del primo gol di Zielinski ha ricordato le esercitazioni della rifinitura, quando gli allenatori provano i movimenti dei titolari in campo lungo, ma senza avversari sia per la rinuncia ad affrontare la squadra di Sarri, una delle più prevedibili, con la preoccupazione, ormai comune a tutte le avversarie, di accorciare gli spazi e pressare per togliergli ritmo e velocità". Ma il problema principale non sono gli allenatori. "Se a dicembre si può già parlare di stagione fallimentare, pur con tanti bravi giocatori e tanti allenatori, la colpa non può che essere della società e più in generale dell' ambiente in cui la società opera. Si è verificata una situazione senza precedenti: e cioè che un gruppo finanziariamente forte come Suning, avvicinatosi all' Inter per un investimento di minoranza (come fece un altro grande gruppo cinese, Wanda, con l' Atletico Madrid), si sia lasciato convincere dall' imbonitore Thohir a prendere la maggioranza, senza essere predisposto a farlo, non avendo adeguato know how. L' Inter è oggi un club senza testa, con un amministratore delegato provvisorio e un gruppo dirigente semi-italiano (quello di Thohir) reduce da anni di errori. I conti poi continuano a essere in disordine (spesi più di 100 milioni nell' ultimo mercato!). La proprietà per fortuna è solida ma è fin troppo facile dire che il futuro appare più nero che azzurro".
(Il Messaggero)
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