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La prima pagina di oggi della Gazzetta dello Sport è dedicata tutta a Zlatan Ibrahimovic. Il giocatore rossonero è ‘l’uomo scudetto’. Il motivo è facilmente immaginabile. “Sette titoli nazionali nelle ultime sette stagioni (compresi i due vinti dalla Juve e poi ritirati dalla giustizia sportiva), otto nelle ultime nove. Nella sua carriera – scrive il giornalista Marco Pasotto – a spiccare non sono i successi, ma le annate a Zero Tituli, che sono solo tre: due al Malmoe ad inizio carriera ed uno all’Aiax”.
Ha promesso lo svedese: “Finirò la carriera al Milan”. E sarebbe un miracolo riuscire a far mettere radici allo zingaro del calcio europeo. Galliani ci proverà a trattenerlo, perché i numeri di Ibra parlano chiaro: 117 gol, 49 decisivi. La maglia che ho lanciato in Italia è quella juventina, ma quella che lo ha consacrato ha i colori dell'Inter (forse è per questo che piace tanto ai tifosi del Milan). E ne sono prova quei due gol a Parma che sono valsi il 16° scudetto. Anni interisti nei quali non ha mai preso meno di sei e mezzo in pagella. Il suo passato e il suo presente sono riusciti a far rispolverare ai milanisti la parola ‘Scudetto’, bandita negli ultimi anni dal vocabolario rossonero. Comprensibilmente.
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