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La guerra al nuovo stadio del Milan parte dopo il primo via libera della Fondazione Fiera. «Chi vorrebbe uno stadio sotto casa?». La presidente del comitato No stadio, Alda Damiani, è fuori di sé. La guerra al nuovo stadio del Milan parte un minuto dopo il primo via libera della Fondazione Fiera. La notizia che Ente Fiera Milano sia favorevole a consegnare le aree del Portello al Milan, che vorrebbe costruirci uno stadio da 48mila persone, le appare surreale. «Con quello che abbiamo visto in questi giorni a Torino e la violenza tra i tifosi non capisco come sia possibile immaginare uno stadio in mezzo a un quartiere residenziale pieno di scuole e anziani. Tra l’altro a meno di 2 chilometri da San Siro». Una decisione definitiva sarà preso entro sei settimane.Gli altri due progetti, quello di Prelios e quello di Vitali, sono altresì interessanti. «Dovranno passare sul nostro cadavere», incalza la presidente del comitato, che in questi mesi ha raccolto oltre 3mila firme contro il progetto. La battaglia, almeno contro il Comune è già cominciata. Ieri le caselle di posta dei consiglieri comunali sono state invase al ritmo di un’email ogni cinque minuti dalla protesta organizzata dal comitato no Stadio.
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