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Il calcio, come la storia, è fatto di cicli, di trionfi e cadute. Il periodo buio della grande Olanda, una scuola calcistica che ha profondamente segnato la storia di questo sport, dura ormai da un po'. Causa anche di un difficoltoso ricambio generazionale e di un normale calo fisico dei veterani che nelle ultime stagioni hanno tenuto in alto i colori Orange fino alla finale Mondiale in Sudafrica del 2010. Scrive calciomercato.com:
"Un momento di estrema difficoltà per una Nazionale arrivata in semifinale nell'ultimo Mondiale, eliminata ai rigori dall'Argentina. Da quel 9 luglio 2014, per la nazionale Orange si è spenta la luce, come se ci fosse il sentimento comune di aver perso l'ultima chance di sfatare il mito di squadra bella ma perdente, almeno con questo gruppo. Dalla sconfitta dagli undici metri di San Paolo, infatti, molte cose sono cambiare. In primis c'è stato l'addio alla Nazionale di un giocatore come Dirk Kuyt, punto di riferimento per lo spogliatoio, a cui c'è da aggiungere un rendimento in costante calo di giocatori quali Sneijder, Robben e Van Persie con la maglia della propria nazionale. Oltre, dunque, alla mancanza di un vero leader, c'è da aggiungere il cambio di commissario tecnico nel corso di queste qualificazioni, con Advocaat chiamato a sostituire Danny Blind. Da lì, 3 vittorie ed 1 sola sconfitta, contro la Francia. Ma un gioco ancora lontano dall'emozionare i tifosi".
(Fonte: calciomercato.com)
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