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Intervenuto ai microfoni di TuttoMercatoWeb, l'allenatore di Mauro Icardi ai tempi del Barcellona Oscar Garcia Junyent ha parlato proprio della crescita del capitano dell'Inter, che stasera troverà di fronte la sua ex squadra.
Garcia, partiamo dalla partita di stasera: dopo il 2-0 del Camp Nou, la sfida di San Siro sarà più equilibrata?
"Credo proprio di sì. Stasera mi aspetto una gara molto più complicata per il Barcellona rispetto a quella giocata al Camp Nou. L'Inter ha maggiore bisogno di punti rispetto ai blaugrana e non dimentichiamoci che, se Spalletti ha fatto turn-over contro il Genoa, Valverde ha invece deciso di non risparmiare i suoi titolarissimi nella vittoria di sabato contro il Rayo Vallecano".
Poco turn-over sì, ma in panchina dovrebbe tornare un certo Leo Messi.
"Il Barcellona ha il miglior giocatore del mondo e questo è sempre un plus importante, in ogni competizione. Se la Champions fosse in formato Liga non ho dubbi che sarebbe il Barça a trionfare, ma con questa diversa struttura basta sbagliare una partita per essere eliminati".
A trascinare i nerazzurri sarà invece una sua vecchia conoscenza: capitan Mauro Icardi.
"Me lo ricordo bene. Anche se ormai è passato tanto tempo, Mauro non ha cambiato più di tanto il suo modo di giocare. Solo che adesso riesce a esprimersi ai livelli più alti. È sempre stato un grande finalizzatore, sia di testa che di piede, con una freddezza incredibile sotto porta".
A posteriori, la decisione di lasciare le giovanili del Barcellona nel gennaio 2011 sembra avergli dato ragione.
"Sono davvero contento per lui, non era certo una decisione facile da prendere. Mauro ha scelto di rinunciare al Barcellona e le cose gli sono andate bene, tanto alla Sampdoria quanto all'Inter. Alle sue innate qualità ha saputo infatti unire un grande lavoro quotidiano, migliorandosi giorno dopo giorno".
Il fascino della prima sfida da protagonista, i dubbi di Guardiola, ma anche gli ottimi risultati di Rafinha da falso nueve. Per quale motivo secondo lei Icardi scelse di andarsene?
"Le ragioni sono tante e diverse tra loro. Per quanto riguarda Rafinha, con me iniziò a giocare da falso nueve soprattutto dopo la partenza di Icardi. La Sampdoria gli fece un'ottima offerta e gli diede la possibilità di compiere il grande salto tra i professionisti. Penso che l'addio di Icardi sia arrivato sostanzialmente per questo motivo. Mauro voleva sentirsi protagonista piuttosto che continuare a giocare in un settore giovanile. E quello che ha fatto vedere negli ultimi anni gli ha dato ragione".
Tanto che adesso si parla addirittura di un possibile ritorno a Barcellona di quell'attaccante che venne ceduto alla Samp per neanche 500.000 euro.
"Se il Barcellona cerca o cercherà un numero 9, sul mercato ne troverebbe sicuramente pochi dello stesso valore di Icardi. Ci sono già stati diversi casi simili, per i blaugrana non sarebbe un fallimento riportare alla base, seppur a suon di milioni, un talento cresciuto nella Masia. Mauro ormai si è conquistato un posto nella élite del calcio".
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