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ilGiornale – Europa League? Se la vinci pochi soldi e poca gloria, ma…

Inter e Lazio con le ossa rotte dopo il turno di campionato, il Napoli davanti a uno 0-3 al San Paolo che mette tutti tranquilli. Alla Lazio non è servito posticipare al lunedì, tre mazzate a Siena, l’Inter a Cluj senza neppure la possibilità...

Francesco Parrone

Inter e Lazio con le ossa rotte dopo il turno di campionato, il Napoli davanti a uno 0-3 al San Paolo che mette tutti tranquilli. Alla Lazio non è servito posticipare al lunedì, tre mazzate a Siena, l’Inter a Cluj senza neppure la possibilità di lasciare qualcuno a riposo. Questa Europa League sembra decidere la classifica di serie A, resta un sotto clou che porta pochi soldi, cinque milioni se la vinci, poca memoria calcistica, sicuro dispendio di energie. Michel Platini sogna,si dice,una fusione delle due coppe europee, il resto della dirigenza Uefa gli ha fatto una risata in faccia.

L’unico reale interesse per il nostro calcio è il ranking che ci vede in una posizione di retroguardia con tre sole squadre in Champions fino al 2015 e qui i risultati in Europa league contano molto. Stramaccioni ha detto che per ora pensa solo al Cluj: «All’andata abbiamo giocato con i migliori poi abbiamo pagato con la Fiorentina, ma al derby penserò dopo questa partita». Non è neppure vero che l’Inter paghi regolarmente dopo il turno infrasettimanale di coppa,è successo con tonfi clamorosi dopo il Rubin, sconfitta a Parma, e con il Partizan, sconfitta a Bergamo.

Ma con il Neftci tre giorni dopo arrivò il 2-1 di San Siro contro il Napoli. Con la squadra già qualificata ai gironi, Stramaccioni fece giocare Belec, Bandini, Romanò, Benassi, Pasa, Garritano e Livaja, in panchina Terrani, Donkor e Belloni, un 2-2 che valse più di una vittoria, traversa di Nagatomo,l’arbitro non vide il terzo gol di Livaja e un rigore netto su Cassano. Tante lodi per Stramaccioni che aveva avuto coraggio. Questa Inter da cantera faceva sangue. Neppure due mesi dopo lo scenario è cambiato, Benassi, Pasa e Terrani sono nuovamente convocati, oltre a Mbaye,causa forfait di Silvestre,ma il passaggio agliottavi ora è l’unico analgesico in dotazione al club.

Quindi giocano i claudicanti e quelli che dovevano forzatamente riposare, Palacio su tutti,882’ finora e la certezza che da qui a fine stagione non potrà saltarne una. Ma è ancora il Neftci a infondere fiducia. L’Inter lo aveva affrontato a Baku il 4 ottobre, 3-1, tre giorni dopo derby vinto con rete di Samuel dopo tre minuti e partita chiusa. E il resto sarà da brivido, l’eventuale ottavo contro Lione o Tottenham vedrà l’Inter in campo cinque volte in quindici giorni,senza Samuel Milito. Il primo ha sempre vinto tutti i derby che ha giocato, il Principe è quello che in genere glieli ha fatti vincere. Mai niente di banale all’Inter.