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ilGiornale – Icardi dà  la scossa all’Inter. Vittoria in trasferta dopo tre mesi…

Francesco Parrone

Ci voleva Mauro Icardi. Glielo avevano detto Moratti e Thohir e finalmente Mazzarri se n’è convinto. E lui, il bambolone preda dei sogni con Wanda, è entrato ed ha segnato: anche questa volta decisivo come con Juve e Cagliari (ma furono...

Ci voleva Mauro Icardi. Glielo avevano detto Moratti e Thohir e finalmente Mazzarri se n’è convinto. E lui, il bambolone preda dei sogni con Wanda, è entrato ed ha segnato: anche questa volta decisivo come con Juve e Cagliari (ma furono pareggi). Gol in fuorigioco (non tutto è perfetto e chissà Mazzarri come si scuserà) ma servito a riportare l’Inter alla vittoria, impresa mica da poco visto che non capitava dal 3 novembre a Udine (3-0). Due a uno alla Fiorentina come a San Siro, ma ieri più convincente. L’Inter è tornata a vincere in trasferta e, soprattutto, a non perdere fuori casa: le capitava da 5 partite, primo segno della maledizione a Napoli poi il diluvio. Nella notte di Firenze ha ritrovato un cielo stellato.

L’Inter si è fatta sotto alla Fiorentina (5 punti) in classifica, ha chiuso con i gol dei suoi argentini doc, Palacio e Icardi, ha ritrovato identità di squadra e di gioco. Più bella nel primo tempo, ha rischiato di più nella ripresa quando la Fiorentina ha riacceso i motori. Dopo 33 minuti Palacio ha stracciato la maledizione che lo attanagliava da un paio di mesi, cioè dal derby. Ma tutta l’Inter si è tolta di dosso una sorta di camicia di forza, giocando più libera mentalmente e con miglior efficacia nel gioco d’attacco. Il gol di Palacione è stata conseguenza, pur con qualche minuto d’attesa di troppo. Subito diverse le due squadre: nerazzurri baldanzosi, forse più solidi nei punti di riferimento: Samuel in difesa riesce sempre a regalare tranquillità ai compagni, Hernanes e Guarin hanno provato a dare profondità alle azioni, Milito e Palacio hanno tirato e sbagliato. Ma proprio nel diverso peso dell’attacco è stato subito chiara la differenza fra Fiorentina e Inter. Montella ha scelto un po’ avventurosamente affidandosi a Joaquin e Ilicic, due punte. Anzi due puntine. Puntine da disegno tattico, niente più. Mazzarri invece è andato sul sicuro. E Palacio deve aver sentito il tocco delle stelle. 

Certo, se l’è guadagnato lottando contro la sua maledizione: dopo 13 minuti è filato via, pescato dal primo colpo da assistman di Guarin, e il tiro preciso e micidiale ha mandato la palla sul palo. Roba da impallidire dopo tutto quanto gli è capitato in questo inizio d’anno. Invece è  stato solo un ghiribizzo della sorte che non ha smontato l’Inter. Milito ha sprecato altre due possibilità, ricordando quanto gli costi ritrovare il tempo antico. Ora spara tiri con la testa, ma le gambe non rispondono, non hanno forza. Insomma l’Inter ha giocato un buon primo tempo, ha fatto intendere di essere concreta e pronta a far squadra. Piacevole nel mettere insieme gioco e occasioni. E quando Guarin ha infilato un altro assist verticale, Palacio ha trovato il guizzo che ti incenerisce. Difesa della Fiorentina imbambolata, Milito e Nagatomo in fuorigioco (il giapponese poteva anche dar fastidio) ma vantaggio assolutamente meritato. Di contro Fiorentina un po’ vuota, stanca anche mentalmente. E l’Inter ne ha approfittato. Nel primo tempo due tiri in port (Compper e Vargas) e qualche pallone spolverato davanti ad Handanovic. Troppo poco. Bella la cornice dello stadio, record di incasso, venduti più biglietti che nella sfida con la Juve: tutto dire. Renzi in tribuna con Della Valle, ultima da sindaco. Ma Fiorentina un po’ viola negli effetti fino all’inizio del secondo tempo.

E, come spesso accade nel calcio, basta poco per cambiare faccia alla partita: 58 secondi appena della ripresa. Cuadrado, toccato dalla stella, ha pescato il secondo tiro jolly della settimana (l’altro con l’Udinese), Handanovic è rimasto ingannato e un po' imbalsamato. La Fiorentina ha svoltato. Da quel momento Pizarro ha preso in mano il gioco, la squadra ha ritrovato anche forza mentale. L’Inter ha tenuto botta, ma con minor facilità ad andare a rete. Finchè Mazzarri ha cambiato Milito con Icardi: ripescato dal derby del 22 dicembre. E quello, dopo 10 minuti, ha ripagato con il terzo gol della sua serie: filato via a Tomovic sul cross di Nagatomo, ha infilato la porta con azione da centravanti tipico. Seppur in fuorigioco: l’arbitro non se n’è accorto e gli è andata bene. Niente male come colpo di scena: Icardi entra e segna. Mazzarri dovrebbe spiegare. L’Inter ci ha preso perfino gusto ed ha rischiato il terzo gol in contropiede. Montella, invece, ha sfoderato il suo centravanti doc ed ecco ricomparire Mario Gomez dopo 5 mesi di assenza. Ma non è stato lo stesso effetto.