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Un indonesiano vuole l’Inter? Sì, ma è un altro. Ovvero, non è il magnate Erick Thohir di cui si parla in questi giorni, ma Aburizal Bakrie, fondatore del gruppo Bakrie Brothers, 66 anni e candidato alle elezioni presidenziali previste per l'anno prossimo. I Bakrie sono una famiglia molto in vista in Indonesia: conoscono Massimo Moratti da unavita, anche se non hanno mai fatto affari insieme. In comune hanno l’amore per il calcio (possiedono il piccolo CS Vise in Belgio e sono soci del Peñarol Montevideo) e un bel po’di aziende nel settore petrolifero.
Anche se, soprattutto agli inizi, erano più orientati verso le miniere di carbone. L’anno scorso l'Inter andò per due partite amichevoli a Jakarta: organizzò tutto Entong Nursanto, proprietario del quotidiano sportivo Topskor. Viene spesso a Milano, è un fan sfegatato dei nerazzurri, tant’è vero che Massimo Moratti gli regalò due biglietti per la finale di Champions di Madrid. Il suo amorefolle per l'Inter lo ha quasi portato alla bancarotta, perché la tourneé si è rivelata un flop: ha sborsato due milionie mezzo di euro perdendone almeno uno per via dei biglietti falsi.
Ma se Entong ha perso, l’Inter ci ha guadagnato. Aburizal Bakrie, che contenderà il ruolo di presidente al generale Prabowo Subianto, in passato è stato anche ministro dell'economia. La sua famiglia è ricchissima: vanta aziende nei settori piùdisparati, dal petrolio alla telecomunicazioni (la compagnia Telecom Esia), dalle tv alle news online (il figlio Anyndia NoverdianBakrie possiede la Viva news), dall'agricoltura alle banche, dalle navi alle assicurazioni, dalle miniere al realestate. Aburizal ha preso le redini della compagnia dalle mani del padre Achmad, una quarantina di anni addietro: ora è trentesimo nella classifica stilata da Forbes che riguarda le fortune degli indonesiani.
In Indonesia i Bakrie vengono considerati dei pribumi, ovvero persone native diventate ricche grazie agli affari, il che non accade troppo spesso. Aburizal non si espone troppo in prima persona, soprattutto nel mondo dello sport: non acquista aziende e non le gestisce. Sta nell’ombra, come nelle migliori tradizioni e finora non ha rilasciato dichiarazioni: chi si espone è il fratello Nirwan. La sua famiglia comunque ama il calcio da sempre e ora è arrivato il momento del grande passo: Inter e le presidenziali.
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