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ilGiornale – Il trio ET-Fassone-Mazzarri. Così nasce il pasticcio Guarin…

Francesco Parrone

Il bulimico indonesiano consumatore di sms ieri ha cambiato abitudine: ha usato il telefono. Dopo aver dato il suo assenso per sms all’affare Vucinic–Guarin, Thohir ha accolto il dissenso di Agnelli in diretta. La conferenza stampa di...

Il bulimico indonesiano consumatore di sms ieri ha cambiato abitudine: ha usato il telefono. Dopo aver dato il suo assenso per sms all’affare Vucinic-Guarin, Thohir ha accolto il dissenso di Agnelli in diretta. La conferenza stampa di Marotta perlomeno avrà aperto gli occhi anche ai tifosi interisti: c’è una dirigenza colpevole, non uno solo. C’è un presidente che deve costruirsi una credibilità in Italia e così i pifferai la smetteranno di incensare l’ex patron eilsuo erede. Oggi all’Inter comanda Thohir, seppur da lontano, e gli altri stanno sull’attenti. Ma la gestione del caso Guarin ha evidenziato qualcosa: l’unico ad aver rapporto diretto con il presidente è Marco Fassone che, fra l’altro, alla Juventus conoscono bene.

E questo non tanto perché Branca e Ausilio non sappiano parlare l’inglese, ma perché Thohir ha così impostato la struttura gerarchica: il duo mercato inquadra le possibilità d’azione, riferisce al direttore generale che poi si confronta, in privato, con il presidente. Se poi dal colloquio fra i due ne scaturiscono pasticci come quest’ultimo, povera Inter! L’ipotesi Vucinic è nata da espressa richiesta di Mazzarri, il quale continua (va) a lamentarsi dell’assenza di una punta ed allora il gruppo gli ha sottoposto la lista: Borriello (in prestito), Matri (ma con il Milan...) QuagliarellaMorata, Vucinic. Il tecnico ha puntato il dito sull’ultimo, che da tempo nel cuor gli sta. Già, ma come fare? Partendo dal presupposto che l’Inter deve agire senza toccar soldi. Si era affacciata la soluzione Chelsea per vendere Guarin ed eventualmente girare i danari alla Juve. Scartata da chi decide. 

Allora la Juve. Chissà, il fascino di Agnelli deve aver ingolosito Thohir. Parte l’ordine: approfondire. La Juve c’è stata. Marotta ha confermato che non si poteva parlare di soldi, meglio pensare al baratto. Dateci Guarin, la richiesta. L’Inter poteva contrapporre: vorremmo un titolare. Ma Mazzarri apprezza Vucinic. Poi, certo, quell’incontro a telecamere accese, non addita la migliore delle strategie: se chiudi l’affare, d’accordo. Sennò cosa racconti? Di solito si evitano testimoni peressere liberi di raccontare: un incontro? Solo fantasie. Chi mai avrà avvertito le Tv? Qualche nemico o qualche pavoncello? Per esclusione: Marotta e Branca non sono mai stati pavoni. Certo è che, a fine pranzo, l’affare era avviato a conclusione. L’Inter chiedeva un conguaglio, Fassone si doveva occupare di parlarne con Thohir. Poi sapete com’è finita. I tifosi nerazzurri hanno cominciato la rivolta. La società, dimostrando inesorabile debolezza, si è intimorita. E tutti hanno dimenticato che Guarin non più tardi di qualche mese fa è stato fischiato a San Siro, che quando arrivò all’Inter divenne argomento di discussione per via di quel guaio fisico che si portava dietro. 

Insomma non sembrava un mostro di salute. E tutti a pensare: la solita bidonata. Oggi, invece, è un eroe popolare. I casi della vita. Poi che Mazzarri lo veda poco, evidentemente conta meno anche per la società. Ma questa è l’Inter di sempre,che il padrone sia Thohir oppure Moratti che, non dimentichiamo, ha firmato i più sconci scambi con Juve o Milan senza patire troppo, che ha ingaggiato Palacio a 30 anni compiuti (proprio come Vucinic), che non ha venduto Milito, Maicon e Cambiasso per cifre che nessuno avrebbe pagato, che non ha mai avuto richieste eccellenti per Sneijder ed invece ha preso danari veri e sonanti per Eto’o (22 milioni): uno che vale davvero. E, almeno sulla firma (solitamente ognuno sa quel che firma), non è possibile dare colpa al bistrattato Branca che in 10 anni non ha mai avuto, e voluto, potere di firma. A ciascuno le sue colpe: all’Inter tutti sanno tutto fino all’ultimo particolare.