- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Senza gol, con qualche pizzico di sale e un palop er i brividi. Inter e Napoli potevano regalare di meglio. Partita nel nome di un’annata fatta di sprechi: non si sono smentite. Ci sono state emozioni, ma non gol. L' Inter continua la collezione dei suoi pareggi (quindicesimo, nono in casa), anche il Napoli è sempre più un’incompiuta. La gente di Mazzarri vede allontanarsi la Fiorentina e ancora una volta ha mancato il triplete di vittorie, il Napoli dovrà grattarsi la crapa in vista della finale di coppa Italia sabato prossimo con la Viola. Solo quattro italiani in campo, non proprio esaltante per il nostro calcio. In compenso l’Inter ne ha schierati tre in un colpo solo. Non capitava dall’anno scorso. Moratti e Thohir in tribuna, Benitez che schiera subito tutto il gruppo dei suoi assaltatori, lasciando in panchina il più compassato Hamsik: quasi una sfida nella sfida. Come se l’allenatore del Napoli avesse detto: guardate come giocano le mie squadre. Buono l’intento, meno la resa della squadra. Napoli un po’ contratto, poco rapido nel puntare verso la porta avversaria. Inter più tranquilla e tranquillizzata dagli assaggi dei primi minuti nei quali Hernanes e Kovacic (sì, pure lui) hanno provato la bontà del tiro.
Primo tempo comunque divertente, pieno di brio più che di brividi. Ripresa che ha tenuto tutti svegli allinizio e nel finale. Gli assaltatori napoletani hanno sprecato due occasioni super favorevoli con Callejon facilmente sfuggito a Nagatomo. L’Inter ha sfruttato quanto di meglio gli ha offerto l’assetto del Napoli: grandi spazi per far filare Palacio in contropiede. Peccato che il Trenza nerazzurro non abbia avuto piede particolarmente centrato. Eppure il Napoli ha fatto di tutto: Jorginho gli ha addirittura servito l’assist per la fuga, Britos ha rischiato di farsi espellere per un fallo che ha interrotto la fuga decisiva verso la porta di Reina. Al tirar dei conti Inter e Napoli si sono giocate pari occasioni e pari numero di tiri pericolosi. Meglio l’Inter nell’impostare gioco e perfino credibile negli interventi difensivi, Napoli un po’ troppo a sprazzi.
Kovacic ha infilato un bellissimo pallone filtrante: godimento per la tribuna, non per d’Ambrosio che ha calciato male ed era anche in fuorigioco. Però quei guizzi di personalità, mostrati dal croato, sono stati una buona novella per la gente nerazzurra. Un po’ meno la presenza carta velina di Hernanes: 20 milioni pretendono qualcosa di più. La monotonia del centrocampo è stato, invece, il punto debole della squadra di Benitez. Poi si sono sommati errori ed omissioni in fase d’attacco: Icardi ha pasticciato e sgomitato come un toro sbuffante, Higuain deve avere avuto, per lunghi tratti, la depressione dell’uomo eternamente dimenticato. E immaginate lo stato depressivo, dopo cinque minuti della ripresa, quando Nagatomo gli ha intercettato il tiro diretto al gol e Handanovic ha deviato la successiva conclusione di Martens. Ma che dire di una partita dove il giapponese dell’ Inter si è troppe volte infilato nei momenti che contano? Esempio: pochi attimi dopo aver evitato il gol, è ripartito sulla fascia e stavolta ha confezionato un perfetto cross per la testa di Palacio.
Ma sai lo spreco, palla fuori mentre Reina stava già sfarfalleggiando. Per la gioia di Moratti, dopo 23 minuti della ripresa, anche Zanetti è stato della partita: sono stati applausi e ovazioni. Giusto in tempo per il gran finale nel quale Kovacic ha illuminato l’ultima occasione interista per il piede del solito Nagatomo e stavolta con deviazione di Reina. Mentre il Napoli ha fatto di peggio, subito dopo, quando Inler si è mangiato Ranocchia ed ha calciato palla sul palo. Ce n’era abbastanza per tutti, anche per Icardi uscito arrabbiato in stile balotelliano e per Higuain uscito in barella: forse la notizia peggiore per il Napoli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA