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ilGiornale – Juve, un argentino solo che ha fatto meglio di tutti gli interisti

Un argentino (più Osvaldo, che però ha scelto la nazionalità italiana) contro dieci. In pratica, Tevez contro tutti. Stasera, allo Stadium che lo scorso anno venne violato per la prima volta proprio dalla banda nerazzurra guidata da...

Francesco Parrone

Un argentino (più Osvaldo, che però ha scelto la nazionalità italiana) contro dieci. In pratica, Tevez contro tutti. Stasera, allo Stadium che lo scorso anno venne violato per la prima volta proprio dalla banda nerazzurra guidata da Stramaccioni, Carlitos Tevez incontrerà una bella serie di connazionali: qualcuno in campo dal primo minuto, altri no. Fatto sta che di qui c’è lui - l’Apache con la faccia da cattivo - e di là ci sono loro, ovvero in ordine sparso Palacio, Milito, Botta, Icardi, Alvarez, Campagnaro, Zanetti, Cambiasso, Samuel e Carrizo. Tra tutti, quello che è messo meglio è evidentemente il bianconero: la classifica parla chiaro (+23), lo score personale anche (12 gol in stagione finora: 1 in Supercoppa, 11 in campionato) e le prospettive pure, visto che la Juventus è lanciata verso lo scudetto mentre l’Inter annaspa alla ricerca di un posto in Europa. Per Tevez, sarà un derby nel derby d’Italia. Da vincere anche per lanciare messaggi forti e chiari. Innanzitutto al campionato, che aspetta un altro (anche solo mezzo) passo falso della Signora dopo il pareggio contro la Lazio della settimana scorsa. Ma anche a chi in patria insiste nel volere provare a convincere il ct Alejandro Sabella a convocarlo in nazionale: gli appelli sono finora rimasti inascoltati, la Seleccion ha preso la sua strada e Tevez pure. È però chiaro che le cose possono sempre cambiare e che altri gol e super prestazioni indossando il bianconero potrebbero quasi costringere lo scontroso Sabella a cambiare idea. L’Apache un po’ ci conta e un po’no: pensa alla Juve e basta, lo ha detto e ribadito. E allora: stasera andrà a caccia dell’undicesima vittoria casalinga su altrettante partite di campionato e, se poi arriverà anche un gol personale che manca dalla trasferta di Bergamo del 22 dicembre, tanto meglio. 

Non che l’apporto di un giocatore come lui si valuti esclusivamente guardando il tabellino marcatori, però si sa che per un attaccante il gol significa parecchio: non avere ancora “bagnato” il 2014 con una rete stona quasi, insomma, per chi indossa il numero 10 della Juventus. I motivi per fare bene oggi insomma non mancano. E qualcuno avrà anche raccontato a Tevez che lo scorso anno il 3-1 con il quale i nerazzurri si imposero a Torino venne siglato da una doppietta di Milito ed a un gol di Palacio: tre reti argentine cui replicare oggi. Personalmente o facilitando al massimo il compito dei compagni: Llorente, tanto per gradire, arriva da quattro gol nelle ultime tre partite, Vidal e Marchisio all’Inter hanno già segnato due volte, Pogba non ancora ma non è detto che non ci riesca proprio stasera. Non sarà una serata banale, ecco. In panchina si accomoderà Vucinic, dopo giorni complicati. Dalla tribuna se la godranno Osvaldo, che ha scelto il numero 18 sulla maglia, ma anche Luciano Moggi e Gigi Buffon, quest’ultimo squalificato e sostituito da Storari. Davanti al quale ci sarà la Juve migliore, con Pirlo nuovamente titolare: non fosse così, qualcosa di strano ci sarebbe davvero.