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ilGiornale – Kovacic c’è ma è acciaccato. A Milano prevista pioggia

Finalmente un dubbio: potevamo fare di più? Lo ha lanciato Moratti, e Mazzarri si accoda. La classifica ammicca, bastava poco per stare in scia al Napoli. L’allenatore chiamaa rapporto la sfortuna («Contro il Chievo ci hanno annullato un gol...

Francesco Parrone

Finalmente un dubbio: potevamo fare di più? Lo ha lanciato Moratti, e Mazzarri si accoda. La classifica ammicca, bastava poco per stare in scia al Napoli. L’allenatore chiamaa rapporto la sfortuna («Contro il Chievo ci hanno annullato un gol buono») e qualche distrazione in eccesso. «C’è stato un momento in cui abbiamo fatto troppi pareggi, lasciando punti». Morale: «L’Inter poteva avere 4-6 punti in più» e oggi non si sarebbe parlato solo di sfatare il tabù Atalanta (non perde dall’aprile 2010) o della terza vittoria consecutiva da conquistare come fosse un premio da incassare. L’Atalanta piace, ma l’Inter conta e serve di più al campionato. L’Atalanta è una bestia nera ma l’Inter sta cominciando a sbarazzarsi dei tabù. E immaginate il Super E godi Mazzarri dove potrebbe arrivare in caso di successo: l’Inter non batte l’altra nerazzurra dai tempi di Mourinho. Poi sono stati bagni, più o meno gelidi. Oggi la squadra sta arrancando dietro a sogni da annaffiare. Il tecnico parla di futuro come fosse un Seedorf, come un work in progress senza troppo badare ai risultati, ma finora gli è andata meglio. Ha smesso di aggrapparsi alla stagione di transizione, vede qualcosa di più solido , convinto di aver impostato un buon lavoro. «Negli anni mi sono dimostrato allenatore che ha sempre dato identità precisa alla sua squadra. A volte civuole più tempo. Cambiasso haragione quando dice che in campo vanno i giocatori e i valori sono più importanti del progetto tattico. Più bravi sono i giocatori ed è più facile ottenere risultati».

E qui finalmente si torna al calcio vero, all’essenza che tanti dimenticano, anche sull’altra riva milanese. Mazzarri è stato chiaro: «Servono buoni giocatori per fare una grande squadra. Hernanes ha dimostrato con i fatti che la qualità deve esserci». Non è la prima volta che il tecnico chiede a Thohir acquisti di qualità, ma una volta di più il calcio diffida degli occhi da sprovveduti o di certi dirigenti che ti rifilano gente a parametro zero. Certo, Mazzarri ha fatto autogol ricordando che meriti e demeriti innanzitutto vanno attribuiti ai giocatori, non potrà gonfiare il petto più di tanto, ma è stato onesto e magari ha rilanciato l’ennesimo alibi. A proposito di alibi eccone un altro. Oggi arbitrerà Giacomelli, non proprio un benemerito nei ricordi. E il tecnico ha usato guanti di velluto foderati di ferro: «Gli arbitri devono concentrarsi, sforzarsi di applicare il regolamento e basta. Senza guardare chi gioca in casa e fuori o i colori delle maglie. Magari lo fanno, magari non lo so». Insomma anche oggi ce ne sarà per tutti i gusti. L’Atalanta è bestia nera per tanti, non solo per l’Inter. Denis ha il suo emmenthal prediletto in Handanovic che ha bucato sei volte, mala solidità difensiva interista si è consolidata da un mese: non subisce gol dal 23 febbraio, confermerà Ranocchia. Convocati Alvarez e Nagatomo, Kovacic c’è ma acciaccato. L’Inter deve vincere per mitigare i sensi di colpa, l’Atalanta gioca a testa libera: è sempre questione di cielonero e azzurro. A Milano è prevista pioggia: occhio!