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L’iscrizione della Sampdoria all' Europa League è legata all'osservanza del regolamento europeo che, alla lettera g dell'articolo 2.07, recita: «Un club non deve essere stato coinvolto direttamente o indirettamente dall’aprile 2007 in alcuna attività finalizzata a combinare o condizionare il risultato di un match nazionale o internazionale». Per la cronaca la norma fu introdotta dopo il successo nella Champions League 2006-07 del Milan coinvolto in Calciopoli e rientrato nella competizione attraverso i preliminari. A farne le spese potrebbe essere la società blucerchiata che nel 2012 patteggiò un punto di penalizzazione con ammenda di 30 mila euro in seguito alla squalifica comminata a Guberti per l’illecito commesso in occasione di Bari-Samp. Per questo motivo l’ Uefa ha richiesto un supplemento di documentazione alla Figc.
E la nostra federazione, nella tarda serata di ieri, ha inviato alla sede svizzera di Nyon un ampio dossier con tutte le sentenze della giustizia sportiva come ci ha dichiarato il dg Michele Uva. Se l’Uefa dovesse applicare rigidamente il regolamento, escluderebbe dall'Europa League la Samp a vantaggio dell’Inter. In questo caso ci sarebbe da chiedersi perché il Torino, venutosi a trovare nella stessa situazione per l’illecito di Pellicori, ha potuto partecipare alla scorsa edizione dell'Europa League. In entrambi i casi la nostra federazione ha concesso la licenza Uefa basandosi su cinque criteri (sportivi, infrastrutturali, organizzativi, legali ed economico finanziari) che non prendono in considerazione gli eventuali illeciti sportivi commessi dai club. In soldoni s’è comportata alla stessa maniera perché ha rilasciato la licenza a Torino e Samp mentre l’ha negata a Parma e Genoa. Di nuovo c’è l’intervento dell’Uefa, l’anno scorso silente, che prenderà una decisione nei prossimi giorni dopo aver esaminato la documentazione trasmessa dalla Figc.
Comunque vadano le cose, un pasticcio, e che pasticcio. In attesa di sapere cosa scaturirà da Nyon, sarà bene che la Figc modelli i propri parametri a quelli europei evitando di trincerarsi dietro il paragrafo che dice: «Il rilascio della Licenza non sostituisce l’obbligo per le società di rispettare i regolamenti relativi alle Competizioni Uefa». L’eventuale esclusione della Samp permetterebbe all’Inter di rientrare in Europa League attraverso la finestra del terzo preliminare. Ma si tratta d’una opzione conveniente al club nerazzurro che, a fronte del premio di partecipazione, all’incirca 10-11 milioni di euro, si troverebbe a pagare subito la multa di 7milioni per il mancato rispetto del fair-play finanziario? Per la stessa inadempienza Mancini, oltre a rivoluzionare la preparazione, avrebbe a disposizione una rosa di soli 21 uomini. Il club di Thohir ci guadagnerebbe, questo sì, in appeal internazionale. Ma la domanda non è fine a se stessa, ci sta tutta. Poco o nulla, invece, dovrebbero temere Lazio e Napoli perché i problemi disciplinari di Gianello e Mauri non hanno coinvolto le società e comunque non rientrano negli illeciti sportivi. A meno che il procuratore Palazzi non alzi il tiro facendo leva sulle carte ricevute dalle procure che hanno avviato le indagini sull’ennesima Calciopoli de noantri.
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