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ilGiornale – La Serie A come l’Argentina, ecco la colonia straniera più numerosa…

L’Argentina, terra del tango e della carne alla brace. Ma anche patria del calcio e dei calciatori, che emigrano per cercarefortuna nei più grandi campionati europei. Non ne fa eccezione la serie A, visto che a pochi giorni dal via del...

Francesco Parrone

L’Argentina, terra del tango e della carne alla brace. Ma anche patria del calcio e dei calciatori, che emigrano per cercarefortuna nei più grandi campionati europei. Non ne fa eccezione la serie A, visto che a pochi giorni dal via del campionato sono ben 48 gli eredi di Diego Armando Maradona che popolanola nostra massima serie. Certo, il futuro di alcuni resta ancora in bilico (vedi Maxi Lopez, ad esempio), altri sono dei campioni già affermati (Higuain, Tevez), mentre altri ancora sono delle vere e proprie scommesse (Novaretti, solo per citarne uno). Ma sta di fatto che Argentina, di norma, è sinonimo di qualità e piedi buoni.

A far la voce grossa sono soprattutto, come accade ormai da diversi anni, il Catania e l’Inter: la formazione etnea, che insquadra annovera ben13 argentini, ha persino il vicepresidente della stessa nazionalità, quel Pablo Cosentino che ha svestito i panni di agente Fifa per entrare nel consiglio di amministrazione del club siciliano. E se tra i confermatitroviamo i vari AndujarSpolli, Barrientos, Bergessio e Almiron, ecco che tra i nuovi spuntano facce totalmente nuove:da Fabian Monzon, un recente passato in Francia con il Nizza, a Gino Peruzzi, già sul taccuino dell’Inter qualche mese fa, senza dimenticare Maxi Lopez: l’ex Milan e Barcellona, che non è riuscito ad accasarsi alla Sampdoria, non dovrebbe però rimanere in Italia.

L’Inter, come sempre, è una roccaforte dei giocatori argentini. Quest’anno Mazzarri ne ha a disposizione addirittura 11;un’intera squadra, ipotetica s’intende, da mandare in campo così: in porta Carrizo, difesa con Campagnaro, Samuel, ZanettiCambiasso; a centrocampo Schelotto e Alvarez, per un 4-2-4 super offensivo con le punte di diamante Ruben Botta, PalacioIcardi e Milito. Formazione fin troppo offensiva, ma giocare con le figurine e ipotizzare scenari improponibili non è mai stato peccato.

Dietro ai fortini Catania e Inter, il vuoto: la "terza classificata" di questa speciale classifica è infatti la Lazio, che annovera in rosa soltanto quattro argentini: i confermati Bizzarri e Ledesma, assieme ai nuovi Diego Novaretti e Lucas Biglia. Tre esponenti per l’Atalanta, mentre il Napoli di Higuain si ferma a quota due, proprio come Parma, Verona Fiorentina. Carlitos Tevez è l’unico argentino in forza alla Juventus, la Roma dopo la cessione di Lamela si ritrova col solo Burdisso, così come Matias Silvestre è l’unico del Milan. I rossoneri, si sa, sono sempre stati più propensi all’acquisto di giocatori brasiliani, forse perché più funzionali al loro credo tattico o forse, semplicemente, per distinguersi dall’altra metà della Milano calcistica.

Infine, una curiosità: soltanto Sassuolo, Cagliari e Bologna, per ora, non hanno argentini in rosa. Senza dimenticare che, nei mesi scorsi, l’Italia ha già salutato i vari Parra, Paglialunga, GomezLlamaZarate, Chavez e Romero. Per un’Argentina che (in massa) va, un’altra che (in massa) arriva.