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ilGiornale – L’Inter si tiene Palacio e si gioca il futuro. A Verona sfida da Europa…

Andrea Mandorlini ha detto che ha l’Inter nel cuore e il Verona nella testa, ma sarebbe bello battere la squadra che ama, ha fatto sapere. E quando gli hanno chiesto se per caso questa tigna verso Mazzarri fosse magari invidia, si è fatto...

Francesco Parrone

Andrea Mandorlini ha detto che ha l’Inter nel cuore e il Verona nella testa, ma sarebbe bello battere la squadra che ama, ha fatto sapere. E quando gli hanno chiesto se per caso questa tigna verso Mazzarri fosse magari invidia, si è fatto orgoglioso: «Non sogno di allenare l’Inter. Il mio sogno l’ho raggiunto. Era quello di un bambino interista che è riuscito a giocarci».

Ma questa Inter che sta uscendo lentamente dal gregge fa gola a tutti, improvvisamente, così come ci hai nsegnato il calcio, eri una bestia, sei diventato un fenomeno, magia. Non se ne trova uno che a domanda risponda che dell’Inter gli frega zero, tutti lusingati, e tutti attenti a non gettare l’occasione, il treno che magari passa una volta sola. Perché anche su Thohir sono cambiate le battute, adesso qualcuno pensa che il presidente non sia proprio uno sprovveduto, e ha anche cacciato i soldi, quindi fa sul serio, attenti. E del progetto stadio ha detto che al momento non gli passa neppure per l’anticamera del cervello, a domanda avrebbe risposto che li rimanda a giocare sui Navigli se ce ne fosse bisogno. L’indonesiano sta lavorando in altre zone, e sta studiando i profili di chi ha a busta paga. Rodrigo Palacio ha rinnovato fino a giugno 2016, gli hanno allungato una stagione e ritoccato l’ingaggio, lui ha detto che darà il massimo: «Per una maglia che vale tanto in una squadra con tanti giocatori più importanti di me».

Bravo ragazzo, l’acquisto migliore di queste ultime stagioni, sgobba per quattro e la mette, e quando gli hanno chiesto se arriveranno altri rinnovi, ha detto che ne è certo. Mentendo, ma si tratta sopratutto di argentini, non poteva dare altre risposte, probabilmente Esteban Cambiasso ci sarà ancora ma per il Principe Milito e Walter Samuel, le speranze sono ridotte all’osso, Javier Zanetti vorrebbe giocare un altro anno ma Thohir gli ha fatto capire che se vuole restare non ci sono problemi, ma in borghese. Con Fredy Guarin il rinnovo dovrebbe essere vicino, i problemi sono altri, per esempio dietro. Samuel e Chivu sono in uscita, Rolando è ambito ma occorre vedere cosa ne pensa il Porto che lo ha lasciato in prestito per questa stagione, anche Andreolli è sul mercato, la gente si chiede perché dovrebbe esserlo anche Andrea Ranocchia, eppure è proprio così. Tullio Tinti, facoltoso agente Fifa e procuratore del difensore è sempre stato ottimista sul suo cliente, sa che non resterà in mezzo a una strada, ma quando gli hanno chiesto cosa ha proposto l’Inter, è rimasto sorpreso: «Non sembra che la società tenga particolarmente ad Andrea, se così fosse si sarebbero fatti vivi, ma è più di un anno che non sento nessuno».

E davanti, nel senso delle punte, c’è da risolvere il caso Icardi che non è solo un problema di forma e inserimento. Thohir sta studiando l’Inter, ed è tutto molto meno complicato di quanto possa sembrare. Intanto arriva la trasferta di Verona che insospettabilmente è avversario diretto per l’Europa, il primo ad ammetterlo è proprio Mandorlini che oggi mette insieme 150 panchine in gialloblù: «Forse siamo andati oltre le nostre potenzialità». Piero Ausilio ha detto che Mazzarri resta perchè è come Mourinho. E Mazzarri ha confermato: «Siamo simili». Stanno andando forte, speriamo non si rovinino.