Il quotidiano il Giornale analizza le tematiche più importanti di casa Inter: "Non è vero che l’Inter non si muove, il problema è sapere dove sta andando. E probabilmente (e finalmente) stanotte è arrivata la risposta, dopo una giornata da Guerre Stellari. L’1-1 di mercoledì a New York contro l’Estudiantes non è stato neanche malaccio: primo tempo ben giocato, gol di Nagatomo, Jovetic che dà segnali di voler affrontare la stagione con un piglio diverso. Poi però ecco che si nota l’assenza di Icardi perfino dalla panchina (mal di pancia in tutti i sensi) e il solito Mancini da decrittare a fine partita. E cioè: «Dimettermi? L’avete scritto voi ma io non ci penso proprio. Sto lavorando per migliorare la squadra». Traduzione: se vogliono mi caccino, io di sicuro non rinuncio a nulla. E poi: «Purtroppo siamo qui con i giocatori contati e alla distanza per forza caliamo».
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ilGiornale: “Mancini soddisfatto a metà. Sembra un aut aut a Zhang…”
Il tecnico nero col presidente. Valutato anche l’esonero per giusta causa. Ieri incontro con Zhang: o io o loro...
Traduzione: con la rosa che ho faccio già i miracoli. E infine: «Thohir ha detto che Icardi non si vende? Faccio l’allenatore, non devo essere felice di quel che dice il presidente». In pratica: sono furibondo con lui. E i cinesi? Alla fine l’hanno incontrato: ieri mattina Mancio ha saltato l’allenamento e si è chiuso in hotel con la dirigenza. Un’ora da solo con Steven Zhang - il figlio di Jindong -, un’ora da solo con Erick Thohir per la resa dei conti. Alla fine bocche cucite e appuntamento decisivo rinviato dopo la visita della squadra all’Onu, prevista nella nostra nottata. I pompieri subito in azione hanno parlato di un Mancini «discretamente soddisfatto», persone che lo conoscono parlano di una specie di aut aut a Zhang: «O me con garanzie e poteri, o Thohir e Bolingbroke». Già, perché la guerra in corso era soprattutto questa, con l’Ad che nel mezzo della crisi ha preso l’aereo e ieri mattina è tornato a Milano.
E quindi, in attesa di sapere gli sviluppi, urge un riassunto delle puntate precedenti. 1) Mancini ha messo le barricate, offeso Thohir che gli aveva garantito il rinnovo del contratto. A New York c’è stato un litigio tra il tecnico e Bolingbroke e di sicuro la situazione non è più ricucibile. 2) Altra cosa che ha mandato su tutte le furie Mancini è che Thohir, chiamato dal tecnico a Portland per chiarire la situazione, aveva intrapreso il viaggio con tutta calma passando prima per San Diego a Disneyland, tappa immortalata dalla foto che vedete con i personaggi di Star Wars. Solo dopo aver espletato le attività ludiche, presidente e Ad sono andati dall’allenatore per dirgli praticamente questo: noi siamo in scadenza a ottobre, dobbiamo tenere i conti a posto per non perdere soldi, niente rinnovo e comunque le decisioni ora le prendono in Cina.
Bum. 3) Nel frattempo Icardi ha chiesto ufficialmente di essere ceduto al Napoli il prima possibile ma gli è stato risposto (finora) che non se ne parla proprio. Al massimo se arriva un’offerta di pari livello dall’estero se ne parla. Ma questa offerta Wanda non ce l’ha: di cinepanettoni si vive solo in Italia. 4) Candreva è stato preso con il tesoretto acquisito dalle cessioni fatte fin qui, un altro acquisto verrà fatto solo con un’eventuale cessione. Sistemati così i conti Suning andrà all’Uefa a metà agosto per avere il via libera per un ulteriore colpo extra budget. In pratica: João Mario è sempre l’obbiettivo numero uno. 5) Suning, sentito Thohir, ha ad un certo punto pensato anche di avviare la strada dell’esonero per giusta causa. Mancini però non ha mai detto o fatto qualcosa – oltre ad esternare il suo malumore – per dare adito alle vie legali. Praticamente un boomerang. E dunque è (stato) il momento della verità. Ieri sera c’erano in ballo ancora tutte le ipotesi: Mancini resta, arriva Leonardo (ancora in pole position, scelto da Moratti), ipotesi De Boer (dei cinesi), telefonata a Bielsa di Zanetti (due giorni fa). Il tutto già sapendo che tra un anno quasi certamente arriva Simeone. Giusto come promemoria: tra tre settimane comincerebbe il campionato...".
(Fonte: Marco Lombardo, il Giornale 29/07/16)
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