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ilGiornale – Progetto Inter? Bastava poco! Ma se poi abbatti il Chievo…

Francesco Parrone

Al centro Moratti tutto bene. Diego Milito è nei 21, ci sono anche Cambiasso e Stankovic, il modulo non c’entra, conta l’atteggiamento, Schelotto a Siena non è andato benissimo ma non è direttamente collegato alla sconfitta, i numeri...

Al centro Moratti tutto bene. Diego Milito è nei 21, ci sono anche Cambiasso e Stankovic, il modulo non c’entra, conta l’atteggiamento, Schelotto a Siena non è andato benissimo ma non è direttamente collegato alla sconfitta, i numeri parlanoper Kovacic,Samuel manca molto, su Cambiasso scritte assurdità, Kuzmanovic le cose migliori le fa vicino alla difesa, la lotta per il terzo posto si è affollata ma Milan o Fiorentina non cambia niente, il momento è importantissimo. Compendio ridotto all’osso della conferenza di Andrea Stramaccioni alla vigilia di Inter-Chievo, lo scontro che all’andata ribaltò il campionato nerazzurro. Il viaggio dell’Inter è un cerchio. Il 23 settembre 0-2 a San Siro con il Siena, tre giorni dopo a Verona ultima di Sneijder e varo della difesa a tre, inizialmente con Chivu che però si infortuna nel riscaldamento.

Partono Ranocchia-Samuel-Juan Jesus,striscia da paura,qualcuno fa capire che qui non ci sono più limiti, asfaltate Fiorentina, Milan e Juventus, fase a gironi d’Europa League con due turni d’anticipo. Oggi forse il cerchio si chiude. Chivu ancora fuori, c’è Milito al centro dell’attacco e difesa che minaccia di tornare a quattro. Se ci sono state pressioni su Stramaccioni per coprire meglio la porta non ha importanza,bastava guardare il suo volto.

Siamo a oltre metà campionato, se l’Inter ha ancora bisogno di capire cosa fare,la strada s’incasina. Anche oggi l’avversario ha un organico che dista qualche miglio, difesa a tre, o a quattro, o a cinque, se Kovacic e Milito hanno voglia non c’è partita. Non è vero che Handanovic ha mascherato i difetti, neanche che Ranocchia è da Nazionale, e a Siena l’Inter non ha giocato peggio di altre volte. La confusione genera incertezza, Gargano ha improvvisamente nostalgia di Napoli, teme di non venire riscattato, Rocchi è più avvilito di Jonathan, Alvarez si chiede perché è rimasto se non gioca. Forse bastava prendere i circa venti milioni di Sneijder e Coutinho e puntarli su Kovacic, fatto, e Icardi, non fatto. E la gente magari capiva il progetto. Non mollare Livaja e dare continuità a Benassi, non fatto. Ma poi abbatti il Chievo, anche senza dare spettacolo, e le bandiere tornano a srotolarsi.