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Marcello Di Dio de ilGiornale, esalta le qualità di Antonio Conte e Andrea Stramaccioni, tecnici che con le loro rispettive squadre stanno infuocando la lotta scudetto. "Hanno ottanta anni in due, ma nonostante la giovane età sono tra i più bravi e gli attuali protagonisti del campionato. Uno, Antonio Conte, vincente da calciatore con la Juve e vincente al primocolpo sulla panchina dei bianconeri. L’altro,
Andrea Stramaccioni, la «matricola»degli allenatori di A che sta stupendo all’esordio tra i grandi dopo i successi a livello giovanile. Il mix di entrambi costruisce una sorta di tecnico perfetto tra entusiasmo, grinta e carattere. Due modi diversi di vivere il calcio,ma con la stessa filosofia di non mollare mai, risultare determinati ai limiti della simpatia per chi non condivide il loro credo e non fa parte della loro squadra. Con un obiettivo univoco e ambizioso per entrambi: essere i migliori. Il condottiero bianconero, malgrado la squalifica che lo ha tenuto lontano dalla panchina per 4 mesi, è l’autentico leader carismatico della squadra. Un comandante vecchio stampo di un gruppo che lo ha seguito domenica dopo domenica e che lui è capace di programmare con una puntualità disarmante, tanto da trovare sempre gli equilibri giusti. Questa Juve gioca e vince come se Conte fosse stato sempre presente in panchina, trasformando ciò che poteva essere un handicap in un elemento positivo. Il tecnico pugliese ha una carriera «giovane», pur vantando oltre 200 panchine tra A e B,e ha conquistato presto una guida di primo livello. Con un obiettivo dichiarato: lasciare il segno a lungo possibilmente in Italia – dove ha già posto pietre cardini come uno scudetto e una Supercoppa( al suo ritorno in panchina mercoledì ha centrato i quarti di Coppa) – e in Europa.
Andrea Stramaccioni, che prima di approdare alla Primavera dell’Inter rifiutò la proposta di Arrigo Sacchi di allenare la nazionale azzurra Under 17, si può definire il nuovo che avanza. Un allenatore giovane che ha saputo accettare – e al momento vincere – la sfida offertagli da Moratti. «Strama» propone un gioco offensivo con diversi schemi tattici, senza fossilizzarsi su uno solo. Si adatta ai suoi giocatori e in poco tempo ha costruito un’identità di squadra fondata su un modello di lavoro maniacale, perfezionista e improntato alle capacità gestionali del gruppo. Al tecnico romano, che sin dai tempi delle giovanili studiava tutti i movimenti dei suoi avversari recandosi a filmarli personalmente, sono state consegnate le chiavi dello spogliatoio dell’Inter. E dopo qualche tentennamento, il cerchio sembra ora quadrare esaltando le doti di chi è in panchina. La capacità di «girare»i propri giocatori trovando il sostegno di tutti, l’intelligenza di guardare alle proprie caratteristiche prima di quelle avversarie, l’umiltà( anche se mal celata) di preferire un gioco tutto sostanza laddove i risultati potrebbero remare contro. E a livello di comunicazione, sembra più diplomatico del collega bianconero, spesso più diretto e focoso.Domani ci sarà Lazio-Inter, per Strama oltre che un test d’alta classifica una specie di derby per i suoi trascorsi a Trigoria. Se potessimo creare in laboratorio un mix tra i due allenatori, il risultato sarebbe esplosivo. Quale squadra non vorrebbe essere allenata da uno Stra-Conte?".
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