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IlMattino – Napoli beffato, Palacio e Icardi guidano la rimonta. Sembrava fatta ma…

Harakiri Napoli. In vantaggio di due gol la squadra di Rafa spreca tutto nel finale e si fa raggiungere dall’Inter. Un’altra occasione persa nella corsa alla Champions League diretta. Resta immutata la distanza dalla Roma e cioè dal secondo...

Francesco Parrone

Harakiri Napoli. In vantaggio di due gol la squadra di Rafa spreca tutto nel finale e si fa raggiungere dall’Inter. Un’altra occasione persa nella corsa alla Champions League diretta. Resta immutata la distanza dalla Roma e cioè dal secondo posto e bisogna sempre più guardarsi dalle inseguitrici: stasera c’è Lazio-Fiorentina. Hamsik e Higuain lanciano gli azzurri, poi l’incredibile crollo nell’ultimo quarto d’ora e l’Inter riagguanta il 2-2 con le reti di Palacio e Icardi sul rigore. Azzurri che finiscono anche in dieci per l’espulsione di Henrique e fanno riemergere un vecchio difetto subendo un’altra rimonta in doppio vantaggio al San Paolo. Ci mette del suo Benitez che con il Napoli sul 2-0 potrebbe gestire in maniera migliore i cambi e invece la squadra arriva con il fiatone nel finale. L’illusione. Marek ci mette la testa, Gonzalo segna di forza e precisione. Il gol del capitano slovacco rompe l’equilibrio, all’ennesimo tentativo offensivo con la porta di Handanovic fino a quel momento stregata. Higuain raddoppia dopo le tante chanches non sfruttate nel primo tempo. Gioca in scioltezza la squadra di Rafa, spinge già dall’avvio, trova soluzioni offensive sempre efficaci. L’Inter se la gioca a viso aperto ma perde molti duelli e soprattutto si sacrifica poco in fase di non possesso esaltando quelle che sono le qualità migliori degli azzurri, cioè le giocate d’attacco palla a terra in velocità. Higuain è una furia. L’argentino parte fortissimo, scatto imperioso sul primo pallone che costringe al fallo di ammonizione Juan Jesus dopo appena trenta secondi. Nel primo tempo è liberato ben quattro volte davanti ad Handanovic ma grazia il portiere sloveno, abilissimo soprattutto in una circostanza a sventare un pallonetto insidioso di sinistro. Al quinto tentativo però fa centro: il suo destro a giro è forte e preciso. La spalla perfetta dell’argentino è Mertens, reattivo fin dai primi minuti, scatti, finte e dribbling: conclusioni in porta e giocate in quantità industriale per gli altri compagni di attacco. Una prestazione di spessore del belga tornato sui livelli della scorsa stagione e capace di creare semprela superiorità numerica sulla fascia. Non è un caso che l’Inter riemerge dopo la sua uscita dal campo.

I due volti. Il Napoli è abile in ripartenza a sfruttare gli spazi enormi concessi dall’Inter che Mancini schiera con il 4-3-3 e un solo centrocampista d’interdizione, Medel. Gli azzurri appena riescono a recuperare palla volano a cento all’ora verso la porta di Handanovic. Si muove bene tra le linee Hamsik, cresce in condizione soprattutto Inler che ricomincia a disegnare le sue geometrie con precisione e a recuperare palloni: lo svizzero torna il padrone del centrocampo dopo un lungo periodo d’involuzione. L’Inter decide di giocarsi la partita al San Paolo e affronta la partita con un atteggiamento propositivo. Mancini non rinuncia ai tre attaccanti ma la scelta produce poco nei primi 45’ e Andujar è costretto a una sola parata su Shaqiri. Rischia molto di più Handanovic anche perchè i difensori nerazzurri, soprattutto i due centrali, più Juan Jesus di Ranocchia, commettono numerosi errori e si macchiano di leggerezze in disimpegno oltre che in chiusura. Il Napoli riesce ad arrivare sempre con estrema facilità in zona tiro e a puntare i nerazzurri negli spazi con l’uno contro uno. E dopo i tanti tentativi falliti nel primo tempo i gol arrivano nella ripresa, prima Hamsik, poi Higuain. Sembra fatta e invece cambia tutto perchè il Napoli sparisce dal campo, svuotato di energie e di convinzioni. L’Inter si gioca il tutto per tutto e attacca a testa bassa anche perchè non trova più la giusta opposizione e prima accorcia con Palacio e poi pareggia con Icardi. Per gli azzurri la serata è amarissima: l’ennesima occasione persa.