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ilMessaggero – A Formello clima teso. Reja striglia la squadra e Cavanda…

Francesco Parrone

Sfuriata a cielo aperto: «Non abbiamo mentalità, ci sbilanciamo e perdiamo palla quando dovremmo mantenere il possesso», urla Reja alle 11 di mattina. E’ una sveglia allo scadere: sta per piovere, ma c’è ancoraun raggio di sole...

Sfuriata a cielo aperto: «Non abbiamo mentalità, ci sbilanciamo e perdiamo palla quando dovremmo mantenere il possesso», urla Reja alle 11 di mattina. E' una sveglia allo scadere: sta per piovere, ma c'è ancoraun raggio di sole dietro le nuvole a Formello. A due giorni dal pari col Verona, la rabbia è tutt'altro che smaltita, mal'Europa è ancora lì, al confine: «Finché una delle nostre contendenti non arriverà a 60 punti, non è detta l'ultima parola. Possiamo ritirare dentro l'Inter, che poi se la vedrà col Chievo. Dobbiamo crederci ancora, guai a pensare che sia tutto perso», la chiosa finale, dopo 20 minuti di discorso alla squadra. Tare assiste in silenzio e gradisce. Interviene solo quando c'è da “bastonare” Cavanda: ennesimo ritardo, stavolta addirittura di 45 minuti. Reja lo caccia, il ds rincara con una ramanzina: «Non è tempo per scherzare». Banditi atteggiamenti strafottenti e superficiali.

STRIGLIATA - Analisi degli errori e strigliata. Così si apre la seconda seduta settimanale: «Continuiamo a ripetere gli stessi stupidi sbagli, non sappiamo gestire la gara per più di settanta minuti». Ripartono le prove a Formello, Reja è un militare: pretende massima concentrazione, insiste su intensità e pressing, sfinisce il gruppo con esercizi sulla circolazione della palla sugli spazi stretti. Non smette di gridare: «Possesso, possesso! Impariamo a ripartire». E' ancora un incubo il contropiede-gol subito per la palla persa da Gonzalez a centrocampo. Ma non è il “Tata” il destinatario delle indicazioni: «Una volta intercettata la palla, Keita e Candreva devono volare sulle fasce. E anche Lulic». Ultimo decollo a Milano, Reja cova una speranza: «Giochiamo la nostra partita, poi vedremo anche che farannoTorino e Parma». La resa è rimandata.

PUNIZIONE - Massima cura di tutte le fasi, persino nella partitella finale. Reja lavora sempre sugli schemi da fermo, ma qui deve arrendersi: nemmeno un gol su punizione in questa stagione. Il recordman Candreva non è una specialista, ma resta l'unica sterile soluzione. E pensare che Edy, grazie a Hernanes, aveva risolto diverse sfide nel suo primo mandato. Il “Profeta”, sbarcato a gennaio a Milano, sarà il grande ex della sfida: «Ho impiegato due settimane per accettare la proposta nerazzurra, alla Lazio stavo benissimo. Sarà una grande emozione affrontare imiei ex compagni». Occhio al piede caldo del brasiliano, dunque. Eppure, ironia del destino, l'Inter è l'altra squadra (insieme a Chievo e Catania) a non avermai centrato la porta quest'anno su punizione.

IL TERZINO ESTROMESSO - Castigo: fuori dalla sfida, Cavanda, non verrà convocato. Già era finito in tribuna contro il Verona, Reja non tollera più i suoi vuoti di memoria. Ieri aveva dimenticato l'orario della seduta, si presentava così a Formello in colpevole ritardo: dritto sotto la doccia, senza neanche una sgambata. Non è la prima volta che succede, ma lo difende l'agente Savini: «Luis ha fatto 29 presenze, fino a gennaio era uno deimigliori, ora è molto deluso e non vede il futuro roseo. Vuole la Nazionale e per riprendersela ha bisogno di continuità. Alla Lazio o altrove». Può partire.

IL COMPLENNAO DI BEPPE - Chissà se alla fine resterà, Biava. Dipende solo da lui: oggi verrà festeggiato a Formello, compie 37 anni. La Lazio ha già svelato il regalo: rinnovo di un anno più un futuro da dirigente. Slittato l'incontro di ieri. Beppe riflette.