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IlMessaggero – Donadoni rischia la panchina. Mazzarri sicuro di sé carica Palacio

Francesco Parrone

Se per Walter Mazzarri vincere contro Cesena e Sampdoria non è servito per spegnere i fischi dei tifosi, chissà cosa potrà succedere a Roberto Donadoni in caso di sconfitta stasera al Tardini contro l’Inter. L’ex ct della Nazionale...

Se per Walter Mazzarri vincere contro Cesena e Sampdoria non è servito per spegnere i fischi dei tifosi, chissà cosa potrà succedere a Roberto Donadoni in caso di sconfitta stasera al Tardini contro l'Inter. L'ex ct della Nazionale rischia davvero grosso in un contesto che definire surreale è un eufemismo. Tutto inizia questa estate con la mancata iscrizione all'Europa League del Parma arrivando al deferimento di Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi, passando per i vari infortuni che hanno messo fuorigioco i giocatori più rappresentativi, a partire da Biabiany fermo per un'aritmia cardiaca. Alla vigilia Donadoni è apparso comunque tranquillo: «I deferimenti non sono cose che vanno a peggiorare nulla. Chiaro, sono situazioni che sarebbero meglio non ci fossero ma sul campo non ci spostano nulla. Spiace che il nostro presidente e il nostro amministratore delegato debbano subire anche questo provvedimento. Se Inter e Juventus sono per me decisive? Io penso solo a quello che devo fare. Il resto lo lascio a chi deve pensare a questo».

WALTER SICURO - Se Donadoni è apparso sereno, Mazzarri è sicuro di sé forte degli ultimi risultati ottenuti dall'Inter. Il tecnico toscano va dritto per la sua strada: «I fischi? Non li conto, mi concentro sulla squadra e mi preoccupo che le cose esterne non incidano sui ragazzi», il suo pensiero. «Siamo in democrazia e ognuno può fare come vuole, noi siamo professionisti e dobbiamo dare tutto per questi colori. Non ne parlerei nemmeno più, non è il mio compito parlarne». E sulla gara con il Parma, Mazzarri ha aggiunto: «Non ci saranno tranelli, bisogna migliorare la mentalità, iniziando nel modo giusto». L'attacco sarà tutto sulle spalle di Palacio e Icardi (l'argentino sta trattando per il rinnovo del contratto fino al 2019, c'è il nodo diritti di immagine): «Rodrigo in crisi? Quando un giocatore si trova due-tre volte davanti al portiere significa che c'è buon gioco. Ne abbiamo visti di attaccanti che per un periodo non segnavano. Palacio deve stare tranquillo e continuare così, quando meno se l'aspetta segnerà. Cavani stesso per un momento non segnava, gli dicevo di non pensarci e il problema si è risolto nel breve tempo. Ma conta che la squadra vinca».