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ilMessaggero – Garcia spaventa Mazzarri, l’Inter lavora su un modulo diverso…

Francesco Parrone

Rudi Garcia, allenatore della Roma capolista con sei vittorie in sei partite, spaventa Walter Mazzarri, per la prima volta domani sera suo avversario. Lo spaventa al punto che è facile pronosticare che l’Inter si sistemerà con la difesa a...

Rudi Garcia, allenatore della Roma capolista con sei vittorie in sei partite, spaventa Walter Mazzarri, per la prima volta domani sera suo avversario. Lo spaventa al punto che è facile pronosticare che l’Inter si sistemerà con la difesa a quattro e accorgimenti legati a questa scelta in altre zone del campo. L’ha svelato un paio di giorni fa Morgan De Sanctis, che conosce alla perfezione i meccanismi tattici del tecnico di San Vincenzo, ma la mossa è nell’aria dall’inizio della settimana. Perché Mazzarri, profeta del 3-5-2 (talvolta riveduto in 3-5-1-1), quasi mai ha proposto la difesa a tre contro un avversario che si schiera con tre attaccanti. Considerato che il marchio di fabbrica di Garcia è il 4-3-3, vien da sè che l’Inter domani snaturerà il proprio sistema di gioco per reggere l’onda d’urto giallorossa. State tranquilli, però, che Mazzarri non lo ammetterà mai. Mai certificherà, in sostanza, la modifica del suo gioco in funzione dell’avversario.

LA QUESTIONE FILOSOFICA - Al di là delle scelte tattiche dell’uno o dell’altro allenatore, va sottolineata la diversa filosofia che anima le due squadre. La Roma cerca di proporre il proprio gioco contro qualsiasi avversario, l’Inter no tanto è vero che modifica il proprio assetto a seconda delle caratteristiche di chi ha di fronte. La Roma, in altre parole, ragiona da squadra sicura di sè e della propria forza; l’Inter si sistema in campo per sfruttare le proprie armi ma prima di tutto per non rischiare niente. Insomma, c’è chi vuol fare la partita e chi aspetta che la partita la faccia l’avversario. Alla fine, comunque, avrà ragione chi riuscirà a portare a casa la vittoria. Detto tutto questo, la Roma oggi si metterà in viaggio per Milano con le idee (tatticamente) chiare: conferma del 4-3-3 e, forse, conferma anche degli uomini che hanno strapazzato il Bologna.

Il solito dubbio che anima la vigilia è quello legato alla scelta del terzo attaccante, Gervinho o Ljajic, ma l’ottima prestazione dell’ivoriano domenica scorsa all’Olimpico e le condizioni non perfette del serbo spingono a pensare che in campo all’inizio andrà il numero 27. Sarà comunque linea di difesa a quattro, centrocampo a tre più tre attaccanti. Con la consueta, accurata copertura dell’area di rigore, possesso palla e rifinitura fatta di tagli e imbucate. L’Inter, a fari spenti, sta lavorando dall’inizio della settimana su un 4-4-2 mascherato da 3-5-2. Occhio, in questo senso, alla posizionedi due dei tre esterni in lizza per due maglie, Nagatomo, Jonathan e Pereira: con palla alla Roma, uno salirà sulla lineadei centrocampisti per evitare che la squadra di Garcia possa avere la superiorità numerica in mezzo al campo e un altro si metterà in linea con Campagnaro, Ranocchia e Juan Jesus, i tre centrali di Mazzarri. Vista dalla sponda interista,una mossa di attenzione, prudenza e abilità tattica; vista da quella giallorossa, il desiderio di non concedere campo e opportunità a una squadra che finora ha segnato come nessun’altra, 17 reti con una media che sfiora i tre gol a partita. Eche, non solo per questo, mette paura.