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IlMessaggero – Hellas costretto al tango argentino. In due saltano il derby…

Il vecchio e il bambino non si sono presi per mano. Incontro alla sera c’è andato solo il secondo, all’anagrafe Mauro Icardi, portafortuna dell’ Inter, 50esima presenza, 16 gol sui 44 totali e un solo gettone di distanza dal...

Francesco Parrone

Il vecchio e il bambino non si sono presi per mano. Incontro alla sera c'è andato solo il secondo, all'anagrafe Mauro Icardi, portafortuna dell' Inter, 50esima presenza, 16 gol sui 44 totali e un solo gettone di distanza dal principe Tevez. Il primo, Luca Toni, 37 anni contro i 22 della burbetta (per l'occasione pure assistman, Palacio ringrazia) s'è fatto ipnotizzare da un sontuoso Handanovic (quarto rigore stagionale parato) ed è rimasto lì a sportellare invano per il suo generoso Hellas, costretto al tango argentino, succube delle folate di D'Ambrosio (vedi il tris) e ingenuamente arrabbiato perché sul primo gol c'era il greco Tachtsidis a terra.

SORRISO A META' -Icardi e Toni erano gli attori protagonisti che il teatro aspettava, stavano appaiati nel club dei marcatori, sorta di "Strana coppia" alla Neil Simon, e s'è preso l'occhio di bue Icardi, perché al suo fianco c'è Palacio (uomo ovunque, pure un palo) mentre al fianco di Toni c'era lo smunto tandem Jankovic-Gomez. C'era, in particolare, un centrocampo, quello dell'Inter, più brioso (seppur calato alla distanza). E così la notturna veronese (tra gli appunti, un laser puntato su Handanovic) regala mezzo sorriso a Roberto Mancini. La sua Inter doveva rifarsi il look dopo il Parma, s'è presa un successo che in classifica vale i 41, come il Diavolo, e per una notte non si sente più la sorella minore di una città in piena decadenza calcistica. Il problema è: con Guarin e Brozovic che saltano il derby per i gialli rimediati a Verona, il centrocampo anti-Milan con chi lo disegna, il Mancio?