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IlMessaggero – Icardi spegne i fischi. L’Inter batte la Samp ma i tifosi sono implacabili

Francesco Parrone

A San Siro ormai i fischi sono di casa. Walter Mazzarri lo sa, nonostante a fine primo tempo si sia stupito del disappunto dei suoi tifosi. Quegli stessi tifosi che esultano soltanto al 90′ grazie al calcio di rigore trasformato da Icardi....

A San Siro ormai i fischi sono di casa. Walter Mazzarri lo sa, nonostante a fine primo tempo si sia stupito del disappunto dei suoi tifosi. Quegli stessi tifosi che esultano soltanto al 90' grazie al calcio di rigore trasformato da Icardi. Ma fino l' Inter era apparsa lenta e poco precisa in attacco. Soprattutto nei primi 23' con Palacio. Al 3' l'argentino decide di non tirare in porta,ma ne nasce un tiro cross goffo per Icardi che si spegne sul fondo. Va un po' meglio qualche minuto dopo: Hernanes dà a Palacio una gran palla, ma Romero respinge con i piedi. L'ultima occasione arriva al minuto 26'. Cross di Dodò e colpo di testa dell'argentino facilmente bloccato dal portiere della Sampdoria. Al 39' Romero è protagonista su una conclusione di Icardi, ma al 46' sono i blucerchiati a sfiorare il vantaggio. Sulla destra Gabbiadini va via a Juan Jesus, palla in mezzo, arriva Duncan che colpisce di sinistro e centra la traversa. Nella ripresa Mazzarri perde subito Hernanes, ma può ringraziare Handanovic bravo nella respinta sulla punizione di Gabbiadini. L' Inter risponde con il passaggio di Palacio per Kuzmanovic, ma la deviazione del centrocampista è troppo debole per impensierire Romero. Al 34' è ancora Palacio ad avere una bella occasione, ma davanti a Romero manda sul fondo. Nel finale miracolo di Handanovic su Eder.

L’EPISODIO CLOU - Sembra finita qui. Invece non è così perché Romagnoli commette fallo su Kuzmanovic. Per l'arbitro è rigore. Icardi, il grande ex, si presenta sul dischetto e regala all' Inter la seconda vittoria di fila dopo il successo in casa del Cesena. Quanto basta per cercare di riconquistare i tifosi. Mazzarri va avanti per la sua strada incurante di un Meazza poco affezionato a lui.

LE SCUSE - In mattinata era arrivata la precisazione di Evelina Christillin, juventina doc e organizzatrice dell'Olimpiade invernale di Torino 2006, che aveva definito Erick Thohir «un Cicciobello a mandorla». La Christillin si è così corretta: «Non avevo intenzione di offendere il presidente dell'Inter né denigrare Moratti, che conosco e stimo. Chiunque abbia letto i blog che da due anni pubblico sull'Huffington Post, sa che si tratta di articoli di pura satira sportiva. Spero che si capisca che non avevo alcuna intenzione di offendere né di lanciare frasi razziste. Nessuno di coloro ai quali, Thohir e Mazzarri compresi, ho dedicato in passato altri pezzi del genere, hanno mai protestato».