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IlMessaggero – Impresa ardua ma l’Inter ci crede. Il futuro del Mancio…

Nella serata delle rimonte Inter e Torino sperano di ribaltare il risultato dell’andata e strappare il pass per i quarti. Saranno due imprese ardue, ma i nerazzurri ci credono. In primis, Roberto Mancini che arriva dal pari contro il Cesena....

Francesco Parrone

Nella serata delle rimonte Inter e Torino sperano di ribaltare il risultato dell'andata e strappare il pass per i quarti. Saranno due imprese ardue, ma i nerazzurri ci credono. In primis, Roberto Mancini che arriva dal pari contro il Cesena. Una prestazione deludente da dimenticare per cercare di vincere 2-0 contro il Wolfsburg (a San Siro, ore 21.05, diretta tv su Canale 5). «Sono sempre ottimista, a volte troppo. Però, fino a quando c'è speranza bisogna provarci. Si può vincere 2-0, non si parla di 4 gol senza subirne. Sarebbe una bella cosa perché giochiamo contro una squadra forte. Abbiamo bisogno di una serata importante che ci dia morale anche per il resto del campionato».

Sarà importante l'appoggio dei tifosi, come nelle precedenti imprese del passato: «In una partita può accadere di tutto, i ragazzi devono stare tranquilli. In una serata così devi avere anche un po' di fortuna, i ragazzi non devono pensare ai gol da fare ma giocare al massimo delle possibilità. I tifosi ci devono credere perché tutte le coppe vinte dall'Inter sono state piene di serate di rimonte, a volte clamorose. Secondo: credo che una serata senza errori prima o poi capiterà anche a noi. Infine lo vogliono i giocatori, vogliamo regalare una bella serata ai tifosi».

IL FUTURO - Quella di stasera sarà una serata fondamentale anche per il futuro di Mancini: «Sarò chiaro. Innanzitutto avrei voluto avere almeno 5-6 punti in più. Alla Cnn mi hanno fatto una domanda la cui risposta è stata trascritta diversamente. Ho detto che la Premier League è un grande campionato e ci sono stato bene è normale, ma voglio restare qui per costruire una squadra vincente». Il dubbio più grande è legato alle condizioni di Shaqiri: «Se c'è il minimo rischio che si possa fare male, non rischieremo. Valuteremo tutto con lo staff medico».