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La vita non ha mai nulla di definito e forse è questo il pensiero più forte in casa Inter il giorno dopo l'ennesimo pareggio. Così in una mattinata di sole primaverile, mentre Milano si accingeva ad abbracciare i corridori della Maratona, Erick Thohir ha incontrato in un hotel del centro (diventato il quartier generale nei suoi soggiorni milanesi) il direttore generale Marco Fassone, il direttore sportivo Piero Ausilio e Walter Mazzarri, l'uomo che più di tutti potrebbe pagare la mancata qualificazione ai preliminari di Europa League. Il summit è iniziato alle 9.45 ed è durato un' ora e quaranta minuti circa per affrontare, in maniera definitiva, il momento negativo della squadra che arriva da tre punti in quattro gare. Sono stati affrontati temi scottanti ed è stata programmata la prossima stagione. Il punto più importante è che i nerazzurri non possono assolutamente fallire il quinto posto.
La qualificazione all'Europa League darebbe slancio al progetto di Thohir e una boccata di ossigeno a un club che sta vivendo settimane particolari per i tanti incontri e il fitto dialogo con le banche per rilevare le garanzie bancarie date da Massimo Moratti. Non è stato tralasciato il mercato: per rinforzare l'Inter servono un esterno, un centrocampista e un attaccante (Dzeko o Torres i nomi più caldi per il reparto offensivo), mentre sono a un passo dall'addio giocatori come Samuel e Milito, in scadenza a giugno. «L’incontro era programmato da tempo e ce ne saranno altri. Abbiamo parlato anche della prossima stagione, della tournée negli Stati Uniti. Tutte cose molto importanti, secondo me», ha detto Thohir al termine della riunione.
FUTURO INCERTO - Visto il momento attuale della squadra, è ineludibile il pensiero sul futuro di Mazzarri. «Se rimane la mia fiducia? Certo, Mazzarri resterà anche il prossimo anno - ha confermato il tycoon indonesiano - Potremo comprare altri giocatori, ma dovranno avere la stessa visione. Se ho sognato il rigore di Milito? Non so se ridere o piangere.Questa cosa l’avevo già detta e vale anche per il rigore. La serie A è un torneo difficile». Negli ultimi giorni non è la prima volta che il presidente dell'Inter ribadisce la fiducia all’allenatore. Dopo l'incredibile pareggio a Livorno, Thohir aveva mandato un sms sul cellulare del tecnico toscano per rassicurarlo. Poi al rientro a Milano, aveva dichiarato: «Se avessi pensato di cambiarlo, lo avrei fatto tre mesi fa». Infine, ieri mattina. Si ha la sensazione che non si voglia mettere pressione all' Inter, che già deve affrontare la lesione del legamento collaterale di Juan Jesus e l'ardua rincorsa per l'Europa. Per le rivoluzioni c'è sempre tempo. A Mazzarri il compito di evitarle.
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