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IlMessaggero – L’Inter riparte dal dischetto. Si può ancora sperare per la Champions…

Francesco Parrone

L’ Inter vince e torna a 4 punti dalla terza posizione, in fondo è ancora lì, in lotta per la Champions League. Mazzarri respira, chiedeva una vittoria e l’ha ottenuta, adesso neanche ha più il presidente onorario Moratti a criticarlo....

L’ Inter vince e torna a 4 punti dalla terza posizione, in fondo è ancora lì, in lotta per la Champions League. Mazzarri respira, chiedeva una vittoria e l’ha ottenuta, adesso neanche ha più il presidente onorario Moratti a criticarlo. Gira tutto attorno all’episodio della mezz’ora, Hernanes salta Giorgi e lancia sorprendendo Volta e Lucchini, Leali esce su Palacio: il rigore ci può anche stare (Leali tocca la palla prima di Palacio, Mazzoleni considera che il tocco successivo come fosse un’altra azione), l’espulsione non è automatica perché Lucchini sulla linea potrebbe recuperare. L’Inter aveva iniziato benino sopperendo alle assenze degli esterni D’Ambrosio e Nagatomo, degli attesi M’Vila e Guarin, mentre magari Osvaldo non avrebbe giocato ugualmente; Vidic è in panchina. All’ingresso i fischi dei tifosi, rassegnati a vivere la 5^ di fila lontana dalla lotta per lo scudetto.

GARA CONFUSA - La manovra è lenta, gli attaccanti del Cesena pressano alto impedendo l’impostazione, sulla destra però piacciono Hernanes e Obi, abili a creare superiorità numeriche. Lo spirito nerazzurro è comunque differente, rispetto all’ultimomese, il rigore trasformato da Icardi (entra Agliardi per Garritano) ha invece il potere di scatenare i romagnoli. Cascione manca il pari, Marilungo spara fuori sulla respinta di Handanovic e Djuric commette fallo sul portiere. L’Inter si stabilizza nella ripresa, il centrocampo soffremeno, Hernanes e Kovacic sfiorano il raddoppio, serve però una parata di Handanovic sul diagonale di Cascione. Campagnaro segna ma in fuorigioco, su punizione di Hernanes, comunque è rientrato bene. Nel finale aibianconerimanca una punizione dal limite su Rodriguez e allora Bisoli viene espulso. Ranocchia guida bene la difesa, può convincere il vecchio maestro Conte a puntare su di lui in nazionale, anche JuanJesus piace. Obi cala nella ripresa e il sostituto Mbaye è ancora lontano dal rendimento di Livorno. Hernanes vale finalmente i 15 milioni pagati, al suo fianco Medel recupera palloni e imposta, il cileno però è sempre troppo scolastico. Kovacic festeggia con assist e conclusioni il contratto prolungato allungato sino al 2019, a 20 anni può bastare. Dodò vive una domenica negativa perché la consueta partecipazione alla manovra è imprecisa e di fronte alla durezza del Cesena si innervosisce. Delude la coppia argentina, Palacio a 32 anni vive la stagione più opaca, dalla finale mondiale continua a sbagliare gol, va in fuorigioco vanificando il lavoro per la squadra. Non ha ancora segnato e nel recupero calcia, anziché servire Kovacic. Icardi incide ancora meno e spreca una respinta di Agliardi. «Per assurdo - spiega Mazzarri - abbiamo giocato meglio 11 contro 11, poi è subentrata frenesia e abbiamo sbagliato 8 contropiedi. Usciamo dal periodo negativo, mancava serenità: volevamo spaccare il mondo». Lo spettacolo tuttavia non sarà mai di quest’Inter.