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IlMessaggero – Mancini pronto alla sfida. Il tecnico riparte dal 4-3-1-2…

Francesco Parrone

Elegante come pochi in passato, Roberto Mancini si è insediato ad Appiano Gentile per iniziare la sua seconda avventura all’ Inter dopo il quadriennio vincente 2004-2008. Nonostante la forte pioggia torrenziale che si sta abbattendo in...

Elegante come pochi in passato, Roberto Mancini si è insediato ad Appiano Gentile per iniziare la sua seconda avventura all' Inter dopo il quadriennio vincente 2004-2008. Nonostante la forte pioggia torrenziale che si sta abbattendo in questi giorni sulla Lombardia, alcuni tifosi si sono ritrovati fuori dai cancelli della Pinetina per salutare il neo arrivato che sui social network è considerato «l'uomo della Provvidenza». Sei anni lontano da Milano sono stati tantissimi. Rispetto al 2008 sono cambiate molte cose: i titoli vinti sia con il Mancio sia con Mourinho sono un lontano ricordo; in corso Vittorio Emanuele Erick Thohir è diventato, giusto un anno fa ieri, nuovo azionista di maggioranza e San Siro è ormai una cattedrale deserta. Invece, Mancini è cresciuto e ha fatto esperienza alla guida di Manchester City e Galatasaray.

GLI OBIETTIVI - In conferenza il tecnico di Jesi ha esposto il suo credo calcistico ed elencato i suoi obiettivi per poi guidare sotto la pioggia il primo allenamento provando il 4-3-1-2. Si ripartirà proprio da questo sistema di gioco per rivivere i fasti del passato: «Non avevo mai pensato di tornare all'Inter. È successo tutto molto in fretta. Vuol dire che è stato fatto qualcosa di buono e questo è importante. Sarà nostro compito ridare entusiasmo, riportare la gente a San Siro e tornare a vincere, anche se non ho la bacchetta magica». I prossimi allenamenti serviranno a Mancini per riprendere confidenza con l'ambiente: «Se ci sono delle analogie con la squadra del 2004? Difficile dirlo perché non conosco benissimo tutti i giocatori. La squadra ha qualità, come quella di dieci anni fa. Quando si cambia allenatore, significa che le cose non vanno bene, nonostante si ha un tecnico bravo e Walter Mazzarri lo è. Ci vuole solo un po' più di fortuna, metterli bene insiemee faremeno danni possibile».

DETERMINATO - Mancini ha dimostrato di essere pronto alla sfida. A partire dal derby contro il Milan: «Quando in passato è stato fatto un lavoro importante, allora c'è tutto da perdere. Ma mi hanno chiamato, ci siamo visti e mi hanno spiegato il progetto. Ci credo, si tornerà a vincere attraverso il lavoro. Potrà essere un'altra bella storia. Moratti? Al telefono mi ha detto di essere felice e lo sono anche io. Lo ringrazierò sempre perché dieci anni fa mi ha dato la possibilità di arrivare all'Inter. Così come Thohir mi ha dato quella di tornare qui. Era dispiaciuto per Mazzarri. Quando le cose vanno male non è sempre colpa dell'allenatore». E su Balotelli, il Mancio ha concluso: «Ha una grande possibilità. Deve pensare al Liverpool, ha avuto occasione di tornare in Inghilterra. La Premier League è il campionato più bello del mondo». Unica nota negativa della giornata è stato il tweet, poi rimosso, di Regina Baresi, la secondogenita di Beppe Baresi (non farà parte dello staff): «È incredibile come possa cambiare tutto in un attimo: bentornato un caz...!».