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IlMessaggero – Mancini ritrova l’Inter e si avvicina al terzo posto. C’è ancora…

Francesco Parrone

L’Inter si avvicina al terzo posto con un cambio di passo, soprattutto nel primo tempo, molto buono. Il 3-1 ottenuto contro il Genoa è un risultato fondamentale perché conquistato con una diretta rivale e perché Roberto Mancini ritrova due...

L’Inter si avvicina al terzo posto con un cambio di passo, soprattutto nel primo tempo, molto buono. Il 3-1 ottenuto contro il Genoa è un risultato fondamentale perché conquistato con una diretta rivale e perché Roberto Mancini ritrova due giocatori importanti. In primis Guarin, che nell’ultima gara di San Siro del 2014 (contro la Lazio) era stato fischiato dai suoi tifosi, ma anche Vidic che si rivede in campo dopo due mesi (era il 9 novembre nel 2-2 contro il Verona, nell’ultima partita in panchina di Walter Mazzarri). Il serbo segna il terzo e ultimo gol nerazzurro, subito dopo la rete del Genoa chesembrava poter riaprire il match.

TANTO DA LAVORARE - Va detto, però, che Mancini ha ancora molto da lavorare perché nella ripresa l’Inter soffre il gioco del Genoa. La nota positiva è quella di non essersi lasciati sopraffare dall’ansia e dalla paura. «Il calo della ripresa era prevedibile perché siamo calati con i tre giocatori d’attacco dietro Icardi», l’analisi del Mancio che a metà del secondo tempo è caduto per terra, strappando un sorriso a tutti, a causa della pallonata in faccia ricevuta da Andreolli. «Podolski ha sempre fatto quel ruolo, in Nazionale e all’Arsenal. Per Hernanes non è così. Non è il suo ruolo, ma quando impareràa farlo, avremo un’alternativa in più. Comunque, quando siamo calati con i tre d’attacco non siamo riusciti più a dare profondità ed è calata tutta la squadra. È vero, stiamo lavorando bene, ma una vittoria non cambia il nostro percorso, c’è ancora bisogno di tempo. Quando la squadra troverà condizione fisica con quei tre, credo e spero che possa migliorare». Senza dimenticare Shaqiri rimasto in panchina perché ancora un po’ fuori condizione.

LA VITTORIA - Da una verticalizzazione di Guarin arriva il primo pericolo per il Genoa, ma Perin è reattivo su Icardi. I nerazzurri colpiscono al 12’: cross di Medel, acrobazia di Icardi, parata di Perin e ribattuta vincente di Palacio. Si gioca più sul possesso palla e il raddoppio arriva soltanto al 39’ con il colpo di testa di Icardi. Vane le proteste del Genoa per una spinta dell’argentino su Izzo: «Era da annullare, c’era un fallo. Sarebbe stato meglio se il primo tempo fosse finito 1-0», la dichiarazione di Gian Piero Gasperini. «Icardi non ha esultato perché sapeva di aver commesso fallo», rincara la dose Edenilson. Nella ripresa è un’altra gara. Il Genoa prende coraggio e Handanovic è costretto a parare su Antonelli (6’) e Falqué (11’) e al 17’ è la traversa (colpita da Lestienne) a salvare la squadra di Mancini. Il gol arriva soltanto al 40’ con Izzo, ma 3’ dopo ci pensa Vidic a siglare il 3-1 finale. Un modo per convincere l’Inter a non cederlo.